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Putin e Hollande: “attacchi coordinati contro l’Isis in Siria”. Berlino invia tornado e navi

Mosca, 27 Nov 2015 - La Francia e la Russia hanno deciso di "coordinare" i loro attacchi in Siria contro lo Stato islamico e hanno convenuto che non colpiranno coloro che "lottano contro" i jihadisti. Lo ha detto il presidente francese François Hollande dopo un incontro con Vladimir Putin a Mosca. "Gli attacchi contro Daesh (acronimo arabo dell'Isis) saranno intensificati e saranno soggetti a un coordinamento" per colpire in particolare il trasporto di prodotti petroliferi, ha detto Hollande in una conferenza stampa al Cremlino. Poi ha aggiunto che Parigi e Mosca sono d'accordo anche per intensificare gli scambi di informazioni e perché gli attacchi non colpiscano "chi lotta contro Daesh", in riferimento ai ribelli moderati che combattono sia il regime di Damasco sia l'Isis.

Da parte sua, il presidente russo si è detto disposto a cooperare in Siria con la coalizione internazionale a guida Usa.  Per combattere contro l'Isis "sarebbe meglio creare una coalizione comune", ma in caso contrario la Russia è pronta "a lavorare anche in un altro formato che sia accettabile per i suoi partner", ha spiegato Putin. Poi ha attaccato: "Chi usa i doppi standard col terrorismo ed è coinvolto in attività criminali con lo Stato islamico sta giocando col fuoco". Chiaro il riferimento alla Turchia. E non ha risparmiato una stilettata contro Erdogan, dopo l'abbattimento del Sukhoi russo da parte di un F16 di Ankara: "Noi non diciamo che il presidente turco se ne deve andare. Lo deve decidere il popolo turco".

Se c'è l'accordo tra Putin e Hollande per coordinare le azioni militari contro l'Isis e scambiarsi le informazioni di intelligence, manca tuttavia una posizione comune sul futuro di Bashar al Assad.  Il destino di Assad dovrebbe essere nelle mani del popolo siriano, ha ribadito il leader del Cremlino nella conferenza stampa congiunta con Hollande. Ma poco prima il presidente francese aveva detto che "ovviamente Assad non può avere alcun ruolo" nel futuro della Siria. Putin ha spiegato: serve un appoggio di terra ai raid russi e francesi contro l'Isis. E l'appoggio può venire solo dall'esercito siriano e "quindi l'esercito del presidente Assad è il principale alleato nella lotta contro l'Isis".

"La Russia è pronta a cooperare con la Francia nella lotta al terrorismo". Così Putin aveva accolto al Cremlino Hollande. "Gli attacchi terroristici ci impongono di unirci nella lotta contro il terrore - ha detto ricordando le vittime delle stragi di Parigi e dell'aereo russo abbattuto sul Sinai - soffriamo con voi per le perdite che ha subito la Francia". E il viaggio al Cremlino è stato una tappa cruciale nell'offensiva diplomatica di Hollande alla ricerca di partner anti-Isis dopo gli attentati del 13 novembre, e la più delicata, in seguito all'abbattimento del bombardiere russo da parte di un caccia di Ankara. Il presidente francese aveva già incontrato il presidente Obama, la cancelliera Merkel e il premier Renzi.

Intanto Berlino ha deciso di inviare tornado e navi da guerra in Siria per missioni di ricognizione "come conseguenza degli attentati di Parigi". Lo hanno deciso Angela Merkel e i ministri competenti nel corso di un incontro a Berlino. "Non rinforzeremo solo la missione di addestramento nel nord dell'Iraq" ha dichiarato Henning Otte, parlamentare Cdu e membro della Commissione Difesa del Bundestag "ma invieremo i nostri Tornado di ricognizione in Siria per la guerra contro l'Isis".

Anche il premier britannico Cameron ha chiesto alla Camera dei Comuni l'ok ai raid anti-Isis in Siria. Il Regno Unito - le parole del premier britannico-  "non può delegare la sua sicurezza ad altri Paesi" e ha negato che i raid possano fare della Gran Bretagna "un bersaglio più grande". Ha aggiunto: "La chiave in Siria è una soluzione politica", insistendo che il presidente Bashar al-Assad "se ne vada". Cameron ha comunque escluso un qualsiasi coinvolgimento di forze di terra britanniche.

"Contro l'Isis occorre avviare iniziative militari comuni", ha detto Hollande in una conferenza stampa congiunta con il premier Renzi all'Eliseo. "Italia e Francia sono unite contro il terrorismo", ha affermato Hollande. Renzi ha ribadito: "’C'è la necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione dell’Isis" ma, ha precisato, contro il terrorismo serve "una risposta culturale", non solo militare. Quindi Renzi ha assicurato che l’Italia "conferma i suoi impegni" a livello Ue: "Siamo impegnati in Libano, Iraq, Siria, Afghanistan, Kosovo e Africa".