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Enti locali: Erriu a Oristano, “unioni di comuni troppo piccole non riuscirebbero a gestire nuove funzioni”

Oristano, 20 Nov 2015 – “Questa è una riforma che attribuisce notevole peso alle municipalità e alle Unioni di Comuni, a prescindere dalle loro dimensioni. È una responsabilità in più, ma anche la consapevolezza di avere nuovi poteri e strumenti che devono essere gestiti”. Lo ha detto l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, durante l’incontro che si è tenuto questa mattina nella sala consiliare di Oristano. L’iniziativa, organizzata dal sindaco Guido Tendas, ha visto il coinvolgimento dei primi cittadini di tutta la provincia. Al centro del dibattito, ancora una volta, la riforma degli enti locali.

“Altri temi rilevantissimi – ha aggiunto Erriu – sono quelli delle dotazioni organiche delle Unioni di Comuni e il processo di trasferimento del personale delle Province. Vanno governati con molta sagacia e intelligenza, con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”. Sulla dimensione minima dei nuovi enti intermedi, l’assessore Erriu ha ricordato che “in Sardegna ci sono tre Unioni di Comuni con una popolazione complessiva al di sotto dei diecimila abitanti. L’evoluzione della discussione ha portato al prevalere dell’opinione di quanti affermano che, se noi diamo alle Unioni un peso e una rappresentanza molto forti, se trasferiamo personale e competenze anche da parte della Regione, questa scelta non è compatibile con il mantenimento delle Unioni di dimensioni troppo piccole, perché esse non sarebbero in grado di gestire funzioni di quella portata. Il limite organizzativo – ha aggiunto l’assessore Erriu – sarebbe dei territori, non della Regione. Piuttosto, è molto importante che le Unioni rispettino una certa omogeneità geografica e l’appartenenza a una realtà storica, perché solo in questo modo sarà possibile gestire le funzioni associate in un ambito ottimale”.

Sul tema dell’equilibrio a favore delle zone interne a rischio di spopolamento, Erriu ritiene che “il luogo in cui ricercare un rapporto equilibrato è la Conferenza Regione-Enti locali. L’attenzione per le ragioni dei piccoli Comuni è un valore che va garantito e presidiato, e mi batterò perché ci sia un confronto aperto”. La programmazione territoriale, altra colonna portante del testo di riforma presentato dalla Giunta. “Spetta a ciascun territorio – sottolinea l’esponente dell’esecutivo – perché ogni area conosce le proprie peculiarità e potenzialità economiche e di sviluppo. Ambito strategico significa mettere ogni territorio nelle condizioni di poter negoziare da solo con la Regione risorse e politiche di sviluppo. Spetta alla politica andare oltre gli steccati e i campanili, guardando a obiettivi ambiziosi ma raggiungibili”. Red