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Confartigianato, Smart city in sardegna – Oltre 10mila imprese artigiane sarde coinvolte nelle “città intelligenti”.

Cagliari, 2 Ott 2015 - La Sardegna diventa sempre più “laboratorio” di nuove piccole imprese in settori “smart” come il manifatturiero, le energia rinnovabili, l’ICT, il turismo, i trasporti e l’edilizia. Infatti, sono ben 10.826 le imprese artigiane sarde coinvolte nello sviluppo delle “smart city” nell’isola, le “città intelligenti” che utilizzano le migliori tecnologie Ict a disposizione per ottimizzare l'efficienza e migliorare quindi il benessere e la qualità della vita dei suoi abitanti. Molte sono già operanti, altre invece sono ancora in fase di avvio. 3.924 si trovano nella vecchia provincia di Cagliari, 1.280 in quella di Nuoro, 610 a Oristano e ben 5.012 in quella di Sassari.

A testimoniare l’importanza di questo settore in crescita, Confartigianato Imprese Sardegna è presente alla seconda edizione di “Smart Cityness”, il festival dedicato alla tecnologia smart che è cominciato stamattina (2 ottobre) e terminerà domenica 4, all'ex Vetreria di Cagliari, dove per tre giorni il tema centrare sarà l’innovazione, anche nelle sue applicazioni pratiche per far migliorare le città.

Nella nostra isola 4.217 si concentrano nell'ambito del sistema casa, 514 nell’ambiente, 1.908 nel trasporto, 451 nella smart mobility-ICT e ben 3.590 nel smart living. Ancora nessuna impresa è rappresenta l'ambito dello smart governance. Queste imprese rappresentano il 28,5% delle imprese artigiane registrate presso le Camere di Commercio. I numeri sono del Centro Studi Nazionale di Confartigianato, che ha rielaborato i dati Istat-Asia, Unioncamere-Infocamere ed Excelsior del 2014.

“Quello delle piccole imprese ICT – sottolinea Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è un settore nel quale spicca la componente artigiana, espressione di abilità, personalizzazione, flessibilità nella risposta a domande sempre più complesse e sofisticate che provengono dalle imprese e dai cittadini. Rappresentare gli “artigiani digitali” significa mettere a disposizione del Paese grandi competenze di innovazione spesso trascurate a favore delle grandi multinazionali e che invece possono e devono contare di più nei prossimi decisivi passaggi per la modernizzazione della Sardegna e del Paese, dall’Agenda digitale alle smart city”.

Confartigianato è impegnata a dare voce e rappresentanza a queste 10mila imprese artigiane sarde che lavorano nell’Innovation&Communication Technology, dalla produzione di software ai servizi, oltre al crescente numero di imprese che operano a cavallo fra mondo fisico e mondo virtuale, fra atomi e bit, a partire dalla stampa 3D. Si tratta di attività in costante evoluzione e che occupano spazi sempre più ampi della nostra economia, oltre ad avere un ruolo pervasivo in tutti i settori industriali.

“L’artigianato del futuro parte da qui – continua la Folchetti – da un territorio, quello sardo, che in più di 30 anni è diventato la Silicon Valley del Mediterraneo che però sconta, rispetto ai competitor europei, giganteschi gap infrastrutturali, energetici e di imposizione fiscale”.

“Fare impresa non è semplice di questi tempi – ha affermato il Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, questa mattina in occasione dell’apertura della manifestazione “Smart Cityness” – soprattutto quando si è piccoli. A zavorrare le micro imprese sarde sono anche la burocrazia, i tempi di pagamento ancora troppo lunghi, ma soprattutto le difficoltà nel ricevere credito”.

Eppure gli imprenditori sardi continuano a lavorare per uscire a testa alta dalla crisi. Soprattutto quelli che hanno saputo formarsi, innovarsi e fare rete, soprattutto chi ha saputo sfruttare le potenzialità dell’ICT.

Il futuro dell’artigianato isolano passa anche dalla green economy: l’impiego di energia prodotta da fonti rinnovabili è in crescita del 2,6% e genera lavoro e opportunità di business per le imprese potenzialmente interessate dalle fonti rinnovabili. Le opportunità nascono anche dalle ristrutturazioni, quelle green, occasione di recupero del patrimonio edilizio esistente e di rilancio del settore delle Costruzioni, che ha particolarmente sofferto della crisi. Qui gli incentivi giocano un ruolo centrale: in Sardegna il valore delle detrazioni sul settore dell’edilizia incide per il 6% sul valore aggiunto dell’edilizia.

In conclusione, per Confartigianato “anche da manifestazioni come questa nasce l’idea che si possa ripartire da qui, dal territorio e dalla sua rigenerazione, per continuare a competere con successo. Esistono concrete opportunità da cogliere per rinnovare l’isola, alimentandone il benessere con l’attività delle imprese, e innescando un circolo virtuoso di cui loro stesse possano beneficiare”. Com

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