Cagliari, 25 Set 2015 - “La partecipazione delle micro e piccole imprese agli appalti pubblici si ferma al 13%, nonostante esse rappresentino il 99,4% delle imprese italiane, contribuiscano al 20% della ricchezza nazionale e pesino per il 39% sull’economia reale. Questo ci fa capire come ci sia ancora tanto da fare per formare e informare i nostri artigiani in questo settore”.
Così, Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna rilancia la questione della conoscenza del mercato degli appalti pubblici, alla luce anche di una probabile e auspicata ripresa del sistema delle costruzioni anche nell’isola.
Per questo Confartigianato Imprese Sardegna, attraverso l’ente Scuola & Formazione Confartigianato e la CAES-Cassa Artigiana dell’Edilizia della Sardegna, in partnership con il CNOS FAP, fra pochi giorni darà il via a un percorso formativo, in tutta la Sardegna, che vedrà impegnate circa 200 persone, tra imprenditori, dipendenti, apprendisti e collaboratori di aziende che operano nella filiera delle Costruzioni (edili, impiantisti, serramentisti, falegnami, ecc), nella conoscenza del Mercato degli Appalti Pubblici e nel perfezionamento della conoscenza delle regole e dei meccanismi che ne governano il funzionamento.
Nelle giornate formative, previste nei centri di Alghero, Sassari, Olbia, Lanusei, Nuoro e Selargius, spazio alla normativa sugli appalti, alla conoscenza sul capitolato, le certificazioni e le attestazioni, al mercato elettronico, agli acquisti pubblici ecologici e alla conoscenza della responsabilità sociale dell’impresa.
Per Confartigianato Imprese Sardegna un contributo importante potrà arrivare dalla nuova Legge Regionale sugli appalti, che dovrebbe essere licenziata a breve dalla Giunta su proposta dell’Assessore al Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, per poi passare al Consiglio Regionale. In questa proposta di legge viene dato un importante spazio alle microimprese, dando loro la priorità negli affidamenti dei lavori sino a 40mila euro. Nel frattempo la concorrenza è tanta e, anche per i piccoli appalti, sempre più si affacciano sul mercato isolano operatori non solo di altre regioni ma di altri paesi, soprattutto dell’Est Europa.
Secondo una recente indagine della “Promo PA Fondazione”, in primo luogo ’aspettativa di un’aggregazione crescente degli acquisti si sta gradualmente rafforzando e consolidando e gli operatori vedono in questo processo un cambiamento strutturale inevitabile nel mercato europeo e nazionale degli appalti: il 54,3% degli intervistati sostiene che il fenomeno è destinato a consolidarsi nei prossimi mesi. La percentuale era del 46% nella precedente rilevazione 2014, per cui si registra una crescita di ben 8 punti percentuali in pochi mesi. In secondo luogo, il 28,7% degli intervistati ritiene che nei prossimi 6-12 mesi migliorerà il livello di partecipazione delle PMI al mercato degli appalti pubblici. Nella precedente rilevazione solo il 12% degli interlocutori era di questa opinione.
Le stazioni appaltanti si mostrano dunque confidenti che un cambiamento di rotta è possibile e che i prossimi mesi saranno contrassegnati da un aumento delle opportunità per le micro e piccole imprese, tradizionalmente penalizzate nel mercato degli appalti. Il risultato riflette, probabilmente, una crescente fiducia degli operatori, in parte dovuta alle aspettative sugli effetti positivi delle nuove direttive europee sugli appalti, che spingono in questa direzione e che speriamo possano essere presto recepite anche nel nostro ordinamento. Com