Dopo l'incendio il black out. Dalle 11.50 all'aeroporto di Fiumicino è rimasto senza corrente elettrica per circa 20 minuti. L'intero scalo romano è andato in tilt: niente aria condizionata, monitori dei voli spenti, scale mobili e ascensori bloccati. Dunque nuovi forti disagi per il primo scalo italiano già messo a dura prova dall'incendio di ieri nella vicina pineta di Focene che ha costretto centinaia di persone da tutto il mondo a lunghe file d'attesa ai check-in per essere fatti salire su nuovi voli.
A quanto si è appreso, durante il blackout elettrico, però, le operazioni della torre di controllo all'aeroporto sono proseguite regolarmente grazie ai gruppi di continuità assoluta di cui il sistema operativo dell'Enav è dotato. Pertanto, decolli e atterraggi degli aerei si sono svolti regolarmente anche durante i circa venti minuti di interruzione dell'elettricità.
La polemica si è scatenata immediatamente anche sul web. Su Twitter molti utenti parlano di "aeroporto bloccato", "altri disagi oltre ai ritardi" e spiegano che il blackout sarebbe durato circa un quarto d'ora. "Fiumicino si è spento", scrive un altro passeggero in attesa del proprio volo.
Intanto l'ente per l'aviazione civile (Enac) rende noto di aver convocato per il giorno 6 agosto gli Accountable Manager di Aeroporti di Roma, società che ha la gestione totale degli scali romani, e di Alitalia, il vettore principale che opera su Roma Fiumicino. Convocazione resa necessaria dopo l'incendio che ieri ha bloccato per alcune ore i decolli. Motivo della convocazione è quello di verificare la rispondenza delle azioni poste in essere dopo l'incendio di ieri a quanto previsto dalla normativa vigente e di ribadire obblighi e competenze normativamente individuati a carico delle due figure che sono responsabili, sotto profili ben specificati, sia della sicurezza, sia dell'operatività dell'aeroporto.
Centinaia i passeggeri che hanno perso il volo, molti dei quali ancora aspettano di partire da ieri, davanti ai banchi d'informazione delle compagnie aeree. Questa è la scena all'aeroporto di Fiumicino dopo l'incendio nella pineta di Focene, presumibilmente doloso, che ieri ha mandato in tilt lo scalo. Molti viaggiatori sono stati costretti a stazionare anche diverse ore stanotte in aeroporto, nella speranza di poter partire, ma che poi sono stati rimandati ad oggi. Dopo la mezzanotte nello scalo la situazione era critica: c'erano almeno 500 persone davanti al banco Alitalia in attesa di informazioni sui propri voli.
Intanto, Vito Riggio, presidente dell'Enac, in un'intervista a Repubblica ha dichiarato: "Le conseguenze dell'incendio nella pineta di Focene le abbiamo subite. Ma sinceramente, anche se fosse avvalorata l'ipotesi dolosa, dubito che possa essere stato un gesto contro l'aeroporto. Se un piromane sabotatore avesse deciso di prendere di mira il Leonardo da Vinci con un atto del genere, prevedendo tutte queste conseguenze, sarebbe stato un genio. Perché avrebbe dovuto tener conto di un'infinità di variabili: il vento, il punto preciso da cui partire per danneggiare le partenze", ha osservato Riggio. Tuttavia "secondo me bisognerebbe avere delle vigilanze speciali nel perimetro di Fiumicino, visto che purtroppo quello degli incendi è un problema frequente. Sono certo che gli ispettori che manderà Alfano troveranno una soluzione a questo", ha detto.
Dopo il caos, oggi all'aeroporto di Fiumicino verranno svolti oggi i primi rilievi per accertare le cause dell'incendio. Ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiamato il ministro dell'Interno Alfano per chiedere immediata verifica da parte delle Forze dell'ordine sulla situazione di Fiumicino. "È impensabile - avrebbe detto il premier - che il principale hub italiano, in piena stagione estiva, sia in balia di incidenti o peggio di malintenzionati e criminali. Se davvero l'incendio che ha paralizzato l'aeroporto fosse doloso, ci troveremmo - sottolineano le stesse fonti a proposito del pensiero di Renzi - di fronte a un atto gravissimo, le cui conseguenze impattano direttamente su una delle principale infrastrutture del Paese, sul turismo e sull'economia. Non è tollerabile".
Intanto la Procura di Civitavecchia ha avviato un'inchiesta sull'incendio. Gli inquirenti sono in attesa delle prime informative dei Vigili del fuoco per configurare l'eventuale reato per cui procedere. "Bene apertura inchiesta da parte della magistratura. Sette maggio non fu doloso. Su questo accertamenti rapidi. Si faccia chiarezza" ha commentato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, facendo riferimento al rogo al Terminal 3 del maggio scorso. Le fiamme ieri sono partite da una vasta zona di sterpaglie nella zona di Pesce Luna e poi, a causa del forte vento, si sono propagate alla pineta di Focene ed hanno intaccato anche un parco auto, distruggendone alcune. L'area è vicina a via Coccia di Morto, l'arteria che corre parallela al perimetro dell'aeroporto e sulla quale la viabilità è stata interrotta in quanto sono in corso le operazioni di spegnimento dell'incendio, con oltre una decina di mezzi.