Un’interrogazione sul “Programma nazionale di sostegno nel settore del vino – Misura investimenti annualità 2015” è stata presentata dal consigliere del Partito dei sardi, Piermario Manca, assieme con altri sei colleghi della maggioranza, al presidente della Regione e all’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi.
«L’obiettivo dell’interrogazione è di riuscire a trovare soluzioni per le aziende vitivinicole che, senza alcuna colpa, – ha spiegato Manca – si sono trovati a posticipare la chiusura dei progetti di un anno e sono dovuti ricorrere al finanziamento ordinario per le
Il problema nasce dal fatto che di 29 aziende finanziabili «nonostante l’ulteriore finanziamento di 400.000 euro circa – è scritto nel testo – sono state finanziate solamente 4 ditte mentre rimangono escluse 25 ditte per un palese errore degli uffici che non hanno tenuto conto che dallo stanziamento iniziale (euro 1.613.355,00) andavano decurtati i costi dei collaudi annualità 2014». Inoltre una nota dell’assessorato «a firma della D.ssa Salvatorica Addis, conferma che "le domande non finanziabili per esaurimento delle risorse assegnate per il 2015 verranno pagate utilizzando lo stanziamento assegnato alla regione Sardegna per la misura investimenti annualità 2016"e che tutte le aziende, indipendentemente dalla posizione in graduatoria, che hanno presentato domanda di aiuto di investimenti di durata annuale devono presentare domanda di aiuto a saldo entro il 31 luglio 2015».
Per questi motivi nell’interrogazione si chiede al presidente e all’assessore, se sono “a conoscenza di quanto riportato nelle premesse dell'interrogazione e quali sono gli interventi messi in atto per aumentare le dotazioni finanziarie al fine di non danneggiare le aziende del settore, di valutare la possibilità, per riparare almeno in parte al danno subito dalle aziende del settore, di posticipare la chiusura dei progetti (collaudi) dal 31 luglio di ogni anno al 31 agosto come avviene nelle altre regioni che si avvalgono di AGEA come organismo pagatore” e “di verificare quali strumenti debbano esser messi in atto per compensare i maggiori oneri delle aziende che non potranno ricevere le anticipazioni o i saldi nei tempi previsti dal bando e dovranno ricorrere al credito ordinario”.