Nell’ambito di indagini di polizia giudiziaria, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cagliari, i finanzieri del comando provinciale del capoluogo regionale ed i funzionari dell’ispettorato centrale delle tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari del Mipaaf, hanno sequestrato 8,5 tonnellate di prodotti utilizzati in agricoltura convenzionale e biologica/biodinamica presso una società di Ravenna con depositi e punti vendita anche a Rimini e Cotignola (Ra).
In particolare è stata data esecuzione ad un provvedimento di perquisizione e sequestro nei confronti di A.A., di 53 anni, di Ravenna, rappresentante legale di un’azienda operante nel settore agroalimentare, indagato per “vendita di prodotti industriali con segni mendaci” e “commercio di sostanze alimentari nocive”.
La società è risultata stoccare e commercializzare prodotti contenenti principi attivi destinati al trattamento di derrate alimentari non conformi alla legislazione europea e nazionale vigente e altamente pericolosi per la salute pubblica.
L’operazione di servizio, portata a termine dagli specialisti del dipendente Nucleo di polizia tributaria e dell’Icqrf di Cagliari, è lo sviluppo di un’attività investigativa che ha avuto origine nel mese di aprile del corrente anno a seguito del rinvenimento in diversi punti vendita del cagliaritano dei citati prodotti, commercializzati e venduti come “estratti vegetali – consentiti in agricoltura biologica”.
In una fase successiva, gli accertamenti sono stati estesi nei confronti dell’azienda romagnola alla quale sono stati messi sotto sequestro prodotti spacciati quali fertilizzanti per un oltre litri/kg 8.500, che venduti al dettaglio avrebbero fruttato circa un milione di euro e con i quali si sarebbero potuti concimare ben 9 milioni di ettari di terra.
Dalle operazioni di campionatura e successiva analisi delle sostanze sequestrate, effettuate presso i laboratori di analisi dell’ispettorato repressione frodi (Icqrf) Catania, è stata accertata la presenza di un alcaloide di origine vegetale, denominato “Matrina”.
I prodotti destinati all’agricoltura convenzionale, biologica e biodinamica, la maggior parte dei quali provenienti dalla Cina e dall’India, non sono commerciabili sul territorio europeo e nazionale in quanto, esplicando un’azione neurotossica (la medesima di quella svolta dai più tossici fitofarmaci quali fosforganici, cloroderivati e carbammati) sono da considerarsi pesticidi pericolosi per la salute pubblica, gli animali e l’ambiente e non risultano approvati e registrati secondo i rigorosi criteri delle normative europee e nazionali del settore.
L’operazione di oggi fa con quella similare conclusa all’inizio del 2015 denominata “Mela stregata” che, sempre partendo dalla Sardegna, aveva portato sul territorio nazionale al sequestro di 16 tonnellate e mezzo di pesticidi e all’accertamento dell’immissione in consumo di oltre 90 tonnellate di tali illeciti prodotti.