La Asl di Olbia dà il via ai corsi di “Formazione e Informazione” sul “Piano Aziendale di eradicazione della Peste Suina Africana (PSA)”, rivolto agli allevatori suinicoli: il primo incontro sul territorio è previsto per domani a Luras.
Si terrà domani a Luras, in via Nazionale (nello stabile delle Scuole elementari), ore 09.00, l’incontro organizzato dalla Asl di Olbia e rivolto ai territori di Calangianus, Luras e Sant’Antonio di Gallura e che si pone come obiettivo la sensibilizzazione degli allevatori per il raggiungimento dell’eradicazione della peste suina africana (Psa) ed il consolidamento delle condizioni che impediscono il ritorno della malattia, il suo attecchimento e la sua diffusione.
Nel territorio della Asl di Olbia sono circa 1.600 le aziende suinicole registrate: all’interno di queste, sin dal luglio 2013, è stata eliminata della Peste suina; “raggiunto questo importante risultato sugli animali domestici, ora il nostro obiettivo è quello di eliminare la circolazione del virus anche nel cinghiale, così da consolidare le condizioni che ostacolano e impediscono il ritorno della malattia”, spiega Giuliano Sanna, coordinatore del gruppo aziendale per il Piano di eradicazione della Psa, che si inserisce all’interno dei Servizi Veterinari del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Olbia.
Domani, durante la giornata di formazione, e negli altri otto incontri programmati nel territorio della Asl di Olbia, verranno illustrate le problematiche regionali, nazionali e comunitarie legate alla presenza della Peste suina in Sardegna; le caratteristiche della malattia, i vantaggi e premialità per gli allevatori virtuosi; le modalità e la tempistica per la regolarizzazione degli allevamenti clandestini; i parametri di biosicurezza e di benessere animale e necessari per l’acquisizione delle certificazioni; per concludere il ciclo dell’incontro parlando di sanzioni e prescrizioni.
“L’eliminazione, attraverso la regolarizzazione o il depopolamento, degli allevamenti clandestini, il miglioramento dell’anagrafe delle aziende suine censite (anche attraverso l’identificazione individuale dei riproduttori) e l’incremento dei controlli sulla movimentazione degli animali, portata avanti anche grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine, scoraggerà lo scambio clandestino dei riproduttori che rappresenta una probabile via di reintroduzione del virus”, spiega Sanna. “I controlli ufficiali che metteremo in campo creeranno i presupposti per il mantenimento nel territorio dei soli allevamenti regolari dal punto di vista clinico, anagrafico, della biosicurezza e del benessere animale: in una situazione di questo tipo, che passa anche attraverso una adeguata formazione degli operatori, in presenza del patogeno, la possibilità che l’infezione si diffonda da un allevamento all’altro, sarà remota”.