Lavori consiglio Sardegna: approvato Disegno di legge su “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale e locale”
La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con il Disegno di legge 150 Giunta regionale “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale”. Il presi-dente ha quindi dato la parola al relatore di maggioranza del provvedimento, il consigliere Eu-genio Lai, di Sel.
Nel suo intervento, Lai ha ricordato che con la norma si copre un vulnus normativo nella legi-slazione regionale sulla materia che, non prevedendo misure sanzionatorie adeguate, ha deter-minato una situazione di scarso controllo sui comportamenti irregolari degli utenti.
La Giunta, con l’assessore dei Trasporti Massimiliano Deiana, ha espresso parere favorevole.
Il consigliere Gavino Sale (Irs) ha annunciato la presentazione di un emendamento all’art.2 con cui si prevede la possibilità di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi.
Il presidente ha disposto una breve sospensione della seduta per consentire la formalizzazione della proposta.
Alla ripresa dei lavori, il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che il Con-siglio ha approvato.
Successivamente l’Assemblea ha approvato tutti gli articoli della legge, dall’1 fino al 7/bis, e l’intero provvedimento con 31 voti a favore ed uno contrario. Il Consiglio ha respinto un emendamento presentato all’art.2 dal consigliere Gavino Sale (Irs) con cui si prevedeva la pos-sibilità per gli utenti di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi. Approvati invece un emenda-mento all’art.4 proposto dal consigliere Marco Tedde (Forza Italia) che introduce alcune di-stinzioni fra sanzioni penali ed amministrative, ed all’art.6 a firma Paolo Truzzu (FdI) che pre-vede l’utilizzo del gettito delle sanzioni per interventi sulla mobilità urbana e, in particolare, per quella familiare attraverso l’utilizzo di biglietti impersonali. (Af)
Il presidente del Consiglio ha poi aperto la discussione sul secondo punto all’ordine del giorno la Proposta di legge n. 235, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, “Modifica dell'articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l'Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)”.
La norma, presentata da tutti i capigruppo attraverso la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 102 del Regolamento, pone rimedio a un errore contenuto nella Legge Finanziaria 2015 che stanziava oltre 6,5 milioni di euro per gli operatori dello spettacolo ma, di fatto, de-stinava il 70% delle risorse al “De Carolis”. Con la correzione si stabilisce che il contributo a favore dell’Ente concerti non possa superare i 700mila euro all’anno, liberando le risorse rima-nenti a favore degli altri soggetti beneficiari.
Il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, è intervenuto per precisare che questa proposta di legge è arrivata oggi in aula grazie al senso di responsabilità dei capigruppo, “ma che si tratta di rimediare a un errore commesso in Finanziaria e non di un effetto distorsivo”. Tedde si è lamentato anche del modus operandi della maggioranza che stravolge spesso i testi di legge una volta arrivati in aula, utilizzando emendamenti sostitutivi parziali o totali. L’esponente della maggioranza ha anche chiesto di verificare se l’emendamento presentato alla proposta di legge fosse ammissibile. Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha spiegato al collega che si è trattato di un errore, ma in assoluta buona fede.
Il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 36 voti a favore e un contrario.
Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 1 e sull’emendamento. Il capogruppo di For-za Italia, Pietro Pittalis, ha chiesto al presidente di valutare con gli uffici l’ammissibilità dell’emendamento.
L’emendamento 1 aggiunge dopo l’articolo 1 l’articolo 1 bis “Modifiche alla legge regionale n. 5 del 2015” che prevede che “Il termine di cui all’articolo 5, comma 18, della legge regionale 9 marzo 2015, n. 5 (legge finanziaria 2015) è spostato al 31 dicembre 2014”. Il comma dell’articolo 5 della Finanziaria stabiliva invece che “Le disposizioni dell'articolo 33, comma 3 bis, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), e successive modi-fiche ed integrazioni, si applicano alle gare indette successivamente alla data del 1° luglio 2015”.
Il presidente ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo. Al rientro in aula, il presidente ha comunicato che la conferenza dei capigruppo ha proposto un emendamento orale eliminando il termine del 31 dicembre e sostituito con le parole “differito al termine della Legge di Stabilità nazionale”.
L’Aula ha accettato l’emendamento orale. In rapida successione è stato approvato l’articolo 1 con 32 sì e 2 no, l’emendamento n. 1 con 32 sì e un no, e l’articolo 2 con 33 sì e un no. Il pre-sidente ha poi messo in votazione la legge che è stata approvata con 37 voti a favore e uno contrario.
Il presidente ha poi dato la parola al consigliere di Alleanza popolare sarda, Giorgio Oppi, per l’illustrazione della mozione 157 (Oppi e più) “sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l'accesso alle scuole di specializzazione medica per l'anno ac-cademico 2014/2015”.
Oppi ha aperto il suo intervento ricordando all’Aula lo stato di abbandono politico e culturale in cui la maggioranza sta lasciando la sanità sarda. «L’argomento della mozione di oggi è esemplare: una precisa, cristallina volontà politica della Giunta regionale impedisce ai giovani medici sardi di avere le borse di studio – ha affermato – per completare il corso di studi e inse-rirsi con vantaggi personali e soprattutto per la collettività in un efficiente sistema sanitario». Oppi ha poi ripercorso la storia delle borse di studio regionali dall’istituzione (Oppi era allora assessore alla Sanità). «Da quando le borse regionali sono state istituite nel 1992 noi abbiamo sempre erogato una quantità di risorse direi decorosa e un numero adeguato alle richieste delle Università sarde. Nel 1997 la Regione stanziò circa due miliardi di lire e così negli anni succes-sivi, un milione e 90mila euro nel 2001, quasi un milione e mezzo nel 2013, sino ai 3 milioni e 425mila euro nel 2012». Oppi ha poi proseguito spiegando che, da assessore, ha sempre verifi-cato con i presidi delle facoltà di Medicina di Cagliari e Sassari le reali esigenze. Segue
L’esponente della minoranza ha poi evidenziato che quando ha governato il centrodestra le borse di studio per i medici aumentavano, mentre «quando governate voi professori le borse per i vostri studenti diminuiscono, fino al capolavoro di quest’anno». Oppi ha poi accusato la Giunta di aver inviato la lettera al Miur dopo la scadenza del termine e ora si vuole rimediare con 600mila euro per appena 24 borse tra Cagliari e Sassari. Il relatore ha anche spiegato che il governo Renzi non ha finanziato le specializzazioni dei non medici, «tanto che Ortodonzia non ha potuto avviare il primo anno della scuola perché non è stato bandito il concorso». Poi rivol-gendosi agli assessori Paci e Arru ha affermato: «Avete causato un grave danno alla sanità dell’isola, per volontà o per incompetenza». Oppi ha poi attaccato la Giunta per quanto ri-guarda i trapianti, affermando che dal «primo gennaio a oggi sono stati realizzati 11 trapianti di rene e 7 di fegato: il minimo storico dal 1989». L’esponente del centrodestra non ha infine risparmiato il San Raffaele di Olbia: «Gli unici lavori che sono stati compiuti riguardano la pu-lizia delle erbacee in funzione antincendio. Nessun cantiere, nessuna attività, nonostante i la-vori dovrebbero finire entro un anno e mezzo al massimo due». Per Oppi destinare 56 milioni per anno al Mater Olbia è una scelta «miope e avventata».
Il consigliere ha poi parlato delle lunghissime liste d’attesa per l’oncologia urologica: «300 pa-zienti in attesa di intervento per tumore alla vescica, prostata, rene e surrene».
In conclusione Oppi ha chiesto chiarimenti sul buco della sanità, «arrivato a 500 milioni di eu-ro» e ha esortato la Giunta a fare un cambio di passo.
Il consigliere del gruppo Sardegna, Paolo Truzzu, ha illustrato i contenuti della mozione n. 158 “sulle ragioni del mancato finanziamento regionali dei contratti di formazione medico-specialistica per l’anno accademico 2014/2015”. L’esponente della minoranza ha evidenziato l’emergere di due problemi: il primo – così ha detto Truzzu - è rappresentato dall’errore della giunta relativo al mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi in medicina, e il se-condo è invece rappresentato dal tentativo di nascondere la gravità della situazione creatasi. «Trionfano le promesse non mantenute e le bugie», ha dichiarato il consigliere di Fratelli d’Italia, rimarcando il concetto che «senza le borse per gli specializzandi la laurea in medicina è praticamente inutile».
Il consigliere della minoranza ha quindi ripercorso le tappe della vicenda («non siamo di fronte ad un incidente di percorso») ed ha affermato che il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi «rappresenta una precisa scelta fatta dalla Giunta». Truzzu ha quindi criticato con asprezza la condotta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, («ha detto bugie prima in commissione Bilancio e ha proseguito con comunicati stampa e interviste») ed ha de-nunciato il successivo tentativo dell’assessore di scaricare le responsabilità dell’accaduto prima sul suo collega di Giunta, Luigi Arru, e poi sull’intero Consiglio, reo – a suo dire – di aver ap-provato il Bilancio.
Il consigliere del gruppo Sardegna ha concluso con l’invito alla Giunta «perché ponga imme-diatamente rimedio ai danni causati dal mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione» e con l’invito alle dimissioni all’indirizzo dell’assessore Paci («non è capace neppure di dire una bugia credibile e farebbe meglio a tor-nare alla sua professione»).
Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini, ha illustrato l’interpellanza n. 130, sot-toscritta insieme alla sua collega di gruppo e di partito, Anna Maria Busia, “sulle ragioni del mancato finanziamento regionale di contratti di formazione medico specialistica per l'anno ac-cademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali e sulle azioni attivate in merito”.
L’esponente della maggioranza si è detto “imbarazzato” nell’argomentare «l’errore grave commesso dalla Giunta con il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi». Desi-ni ha quindi ricordato la recente norma approvata con urgenza dal Consiglio regionale “per consentire agli studenti sardi il superamento dei gap che li separa dai loro colleghi della peniso-la”. «Abbiamo proceduto con urgenza lo scorso 7 maggio – ha proseguito Desini - perché il bando era in scadenza per la fine del mese ma con sorpresa abbiamo appreso successivamente della mancata copertura delle borse di studio per gli specializzandi medici».
«Riconoscere gli errori – ha dichiarato il capogruppo della maggioranza – è un gesto di umiltà che denota maturità e rivolgo dunque l’invito all’assessore e alla giunta perché ricerchino le opportune soluzioni al problema evidenziato nell’interpellanza». Desini ha dunque concluso evidenziando «il perdurare di situazione di spreco nella sanità sarda, anche dopo la nomina dei commissari da parte della maggioranza».
Il consigliere di Irs, Gavino Sale (Gruppo Misto), si è detto “doppiamente imbarazzato” per il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi ed ha ricordato di essere il primo fir-matario della legge per agevolare gli specializzandi sardi nell’accesso alle borse di studio. «So-no impossibilitato a difendere la giunta che mi rappresenta», ha proseguito Sale, «ed è stato commesso un errore ingenuo che deve trovare opportune e immediate soluzioni». «Errori che sono causa di danni inaccettabili e incomprensibili – ha dichiarato l’esponente della maggio-ranza - visto che la sanità sarda continua a bruciare oltre tremila milioni di euro l’anno mentre nel bilancio non ci sono tre milioni di euro per gli specializzandi in medicina». «Stiamo rega-lando 56 milioni agli arabi e nella Sanità stiamo facendo politiche di destra favorendo la sanità privata», ha concluso Gavino Sale, prima di rivolgere “una supplica e un appello” alla Giunta perché si risolva il problema ed ha terminato il suo intervento preannunciando “per coerenza” il voto a favore delle mozioni dell’opposizione «nonostante sia lontano anni luce dal centrodestra».
Il consigliere Marco Tedde (Fi) ha definito il mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione per i medici “un brutto pasticciaccio” ed ha ripercorso le varie fasi della vicenda fino a quello che Tedde ha definito “un rimpallo di responsabilità tra assessori e il tentativo dell’assessore Paci di scaricare le responsabilità sull’assessore Arru e sull’intero Consiglio”.
«Uno scaricabarile indecoroso», ha affermato l’esponente della mino-ranza che ha invitato l’esecutivo e la maggioranza «a non far finta che niente sia accaduto». Tedde ha concluso ricordando in tono polemico le dichiarazioni programmatiche del presiden-te Pigliaru a proposito del ruolo dell’università e dell’importanza della ricerca: «Alla luce dei fatti sono solo parole scritte sul vapore acqueo». Segue