Duemilasettecento chilometri di piste e otto milioni di investimento dal Piano infrastrutture: i numeri e l’impianto della rete ciclabile della Sardegna sono stati presentati oggi ai Comuni e alle associazioni di settore al centro culturale “Lazzaretto” dal presidente Francesco Pigliaru e dagli assessori dei Lavori pubblici e del Turismo, Artigianato e Commercio, Paolo Maninchedda e Francesco Morandi. Il progetto individua le sedi dei percorsi, tutti con bassa intensità di traffico e di alto valore paesaggistico. Strade comunali, provinciali e campestri, ferrovie dismesse e centri urbani rappresentano la gran parte degli itinerari. Si aggiungono i sentieri gestiti dall’Ente foreste, le tratte di servizio dei canali irrigui e quelle proposte dagli enti locali e dalle associazioni.
Scommessa per turismo sostenibile. “Crediamo moltissimo in questa iniziativa, una grande scommessa per il turismo sostenibile diffuso nel territorio e meno concentrato ad agosto - ha detto il presidente Francesco Pigliaru - la rete ciclabile isolana può essere un’azione concreta nella direzione dell’obiettivo destagionalizzazione. Con questo progetto - ha proseguito Francesco Pigliaru - possiamo comunicare ai nostri turisti che si può raggiungere la Sardegna anche senza automobile, scegliendo una modalità di viaggio praticabile da un punto di vista ambientale ed ecologico. Ora l’ipotesi progettuale potrà essere enormemente arricchita anche dai privati con la possibilità di creare occupazione e sviluppo”.
Arst, Università, Comuni e associazioni. Nelle prossime settimane sarà firmata la convenzione con l'Arst, quale soggetto attuatore, e con l'Università di Cagliari per la progettazione: “E’ un impegno preso un anno e mezzo fa e portato a conclusione - ha detto il titolare dei Lavori pubblici all’incontro - ora è fondamentale darci un metodo e organizzare il sistema, per questo abbiamo coinvolto 65 associazioni e 170 Comuni che saranno nostri interlocutori costanti". Al convegno di stamane è stato deciso di proporre anche delle sessioni informative sul territorio. “Per avere un termine di paragone - ha osservato Paolo Maninchedda - sottolineo che l’Italia ha stanziato 15 milioni di euro per il cicloturismo in tutto il territorio nazionale, pertanto il nostro investimento acquista ancora maggiore importanza anche come modalità per aumentare la ricchezza sostenibile, in termini di percorribilità e conoscenza dell’isola”.
Promozione. Utilizzo delle strade esistenti, massima riduzione del consumo del suolo, ottimizzazione delle risorse e valorizzazione del territorio sono le caratteristiche fondamentali della rete regionale ciclistica. E ancora l’obiettivo della promozione turistica: “Oggi abbiamo l’occasione storica di lavorare su un piano regionale per il cicloturismo e la mobilità - ha fatto sapere l’assessore Morandi - sono state investite risorse importanti e stiamo realizzando un progetto di grande respiro, convinti che si possa davvero cambiare l’immagine della regione in un’ottica di qualità della vita: non a caso chiediamo al Mibact che il 2016 sia l’anno regionale e nazionale di cammini, ciclovie, ippovie e sentieri”.
Dorsali e varianti. Il percorso isolano prevede la connessione di tre dorsali, quella centrale dal capoluogo a Porto Torres, l'occidentale Cagliari-Oristano-Castelsardo, e quella orientale attraverso Muravera-Arbatax e Olbia. In più, grazie alle osservazioni dei Comuni e delle associazioni, sono state tracciate 65 varianti. L'ampio riscontro degli enti locali alla proposta della Regione conferma il forte interesse del territorio.