Cittadini, associazioni ambientaliste, rappresentanti istituzionali ed esponenti della società civile hanno partecipato all’incontro, questa mattina, a Villa Siotto (Sarroch), per conoscere le prestazioni ambientali del sito industriale Sarlux (Gruppo Saras) e i cambiamenti in atto. Gli investimenti sull’efficienza energetica, per circa 50 milioni, consentiranno di ridurre i consumi necessari per trattare ogni tonnellata di materia prima usando meno vapore (prodotto con olio combustibile). In totale, gli interventi porteranno un beneficio sulla quota di emissione di anidride carbonica per circa 270mila tonnellate l’anno.
L’appuntamento. Il responsabile HSE (Health, Safety, Environmental) del sito industriale, Walter Cocco, ha illustrato il risultato dei monitoraggi su mare, aria, suolo effettuati nel 2014, nell’ambito del protocollo Emas – Eco-Management and Audit Scheme, uno strumento della Comunità europea al quale l’azienda ha scelto di aderire nel 2008. EMAS comporta che le prestazioni ambientali, come quelle sulle emissioni, siano certificate da enti specializzati e poi sottoposte al vaglio dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che le valida. Si tratta di un ulteriore controllo a cui Sarlux e l’intero Gruppo Saras si sottopongono volontariamente, che si aggiunge alla vigilanza costante operata dal Ministero dell’Ambiente e dagli altri enti regionali. Prima di Cocco, l’amministratore delegato Sarlux Vincenzo Greco ha annunciato gli investimenti più importanti, quasi tutti improntati ad una crescente sostenibilità ambientale. Dopo la pausa, alcuni cittadini si sono trattenuti ai tavoli tematici - Aria, Acqua, Suolo, Rifiuti - per approfondire le questioni legate all’impatto ambientale dell’industria.
All’apertura dei lavori, il sindaco di Sarroch, Salvatore Mattana, dopo aver esortato l’azienda a continuare sulla strada del miglioramento e ricordato gli studi epidemiologici portati avanti dal Comune fin dal 2000, ha comunicato che Sarlux e Comune hanno creato un Comitato per la Sostenibilità. L’organismo, già operativo al livello di tecnici sulla raccolta differenziata del sito industriale, avrà tra i primi obiettivi quello di realizzare una barriera verde tra il centro abitato di Sarroch e la raffineria.
Cocco ha spiegato che la scelta di utilizzare esclusivamente combustibili più pregiati, a basso contenuto di zolfo, ha consentito di contenere le emissioni di polveri PM10: tra il 2011 e il 2014, sono passate da 223 a 151 tonnellate all’anno, la metà della soglia di legge (330 tonnellate). In diminuzione anche la produzione di biossido di zolfo, dimezzata rispetto al 2007.
Oggi, l’impegno dell’azienda è quello di rendere gli impianti sempre più efficienti: per la gran parte, gli investimenti puntano a mitigare l’impatto ambientale del sito attraverso nuove soluzioni tecnologiche. E’ questa la logica alla base dei 15 interventi contenuti nel piano di investimenti presentato questa mattina, che si aggiunge a quanto previsto a fine 2014.
Tra le innovazione più incisive, quella che consentirà di usare energia elettrica per azionare la principale macchina di conversione (Cracking), al posto del vapore generato delle caldaie tradizionali alimentate ad olio combustibile. Un intervento - completato entro il 2017 - che da solo comporterà l’abbattimento di circa 130mila tonnellate di anidride carbonica e circa il 15 per cento degli ossidi. La riduzione di Co2 dal 2005 è stata di oltre 600mila tonnellate. Altri lavori determinanti saranno quelli del recupero termico del forno del Topping 1 (distillazione) e la fermata di una delle due caldaie, da sola responsabile della produzione di circa 180 mila tonnellate di CO2. La dismissione è il risultato della politica energetica degli ultimi anni, improntata alla razionalizzazione di una risorsa preziosa quanto costosa: il vapore. La diminuzione del vapore in raffineria consente di ridurre le emissioni (indirettamente) e soprattutto, il rumore causato dagli sfiati.
Tra gli interventi in corso, vi sono quelli che puntano a ridurre le emissioni diffuse, tra le probabili cause dei disturbi olfattivi segnalati da alcuni cittadini di Sarroch a metà maggio. Nel sito industriale è in atto l’installazione di sistema di sigillatura dei “tubi di calma” e sostegni nei serbatoi a tetto galleggiante. Si sta portando a termine il completamento delle “doppie tenute” sulle 229 pompe che movimentano le benzine.
arlux si è impegnata ad avviare uno studio che individui soluzioni innovative non ancora introdotte in Europa. Come quella adottata nel 2008 per monitorare i composti organici volatili all’interno della raffineria: con telecamere a raggi infrarossi (in foto), da anni i tecnici della consociata Sartec analizzano circa 220mila punti di osservazione in prossimità di flange e valvole, per intercettare eventuali perdite, anche infinitesimali. Dopo le segnalazioni dei cittadini risalenti a metà maggio, Sarlux ha attivato un gruppo di intervento immediato che – su richiesta dell’amministrazione comunale di Sarroch – ispeziona le aree indicate con i rilevatori, per verificare che i disturbi olfattivi non nascondano valori anomali nelle emissioni, mai registrati finora.