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Slow medicine, al via protocollo d’intesa e convegno a Cagliari. Arru: “stop all’abuso di esami e farmaci”

“Fare di più non significa fare meglio”. È questa la filosofia Slow Medicine, rete di professionisti e cittadini che si riconosce in una medicina sobria, rispettosa e giusta. La Regione sta portando avanti un protocollo d’intesa, che sarà stipulato a breve, con Slow Medicine per migliorare le pratiche di assistenza sanitaria sul territorio.

“L’ obiettivo per la Sardegna – ha detto l’assessore Arru – è rendere sempre più appropriate le pratiche cliniche e il rapporto tra professionisti e pazienti”. Questo, in estrema sintesi, ciò che verrà spiegato durante la due giorni di convegno (il 5 e 6 giugno), organizzato dall’Ordine dei medici della Provincia di Cagliari nella sala Cis in viale Bonaria.

Umanizzazione delle cure. Il convegno sarà un momento di riflessione sull’attuale modello sanitario che, ha detto l’assessore Arru, “è afflitto da un abuso di analisi e tecnologia, quasi come se valesse l’equivalenza che curarsi di più sia meglio. In realtà, spesso non si riscontrano reali benefici e tutte queste pratiche si rivelano uno spreco di risorse. L’obiettivo al quale dobbiamo tendere è una maggiore umanizzazione delle cure, e alla salute come bene comune”.

Il modello di Slow Medicine ha tre parole d’ordine: cure sobrie, rispettose e appropriate. Dunque, prescrizione solo di analisi e farmaci realmente necessari, senza eccessi per il paziente-cittadino, mettendo al centro il rapporto medico-paziente. “Abbiamo bisogno di una pratica medica di qualità, che tagli gli sprechi e accresca i benefici – ha precisato l’esponente dell’Esecutivo – e individui le pratiche inappropriate che condizionano l’agire dei professionisti del settore, cercando di cambiare rotta, rafforzando le competenze tecniche e relazionali”.

Il protocollo Regione–Slow Medicine. Per fare questo, la Regione stipulerà a breve un protocollo d’intesa con Slow Medicine. La collaborazione terrà conto dei Piani di sviluppo approvati in ambito regionale per l’attivazione, negli ospedali e nelle organizzazioni territoriali, di iniziative finalizzate alla promozione della salute, con particolare riferimento ai principi di Slow Medicine, che sarà di supporto anche nello sviluppo dei programmi regionali e locali.

Le aree di intervento. Nella fase di affiancamento e formazione, Slow Medicine sarà presente agli eventi ufficiali e presenterà il progetto, mettendo in evidenza quelle che sono le pratiche e il rischio di inappropriatezza. Saranno formati i medici e gli altri professionisti del settore sanitario e valutati i risultati delle ricerche cliniche e l’abilità di comunicazione e relazione con i pazienti.