Alle 15 esatte di cento anni fa l'Italia entrava in guerra. Era il 24 maggio 1915. Un minuto di silenzio ha ricordato le vittime del Primo Conflitto Mondiale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Monte San Michele nel Carso, in provincia di Gorizia, per dare il via alla cerimonia in ricordo della battaglia sul Piave. Successivamente visiterà il Collegio del Mondo unito dell'Adriatico a Duino Aurisina, in provincia di Trieste.
Questa mattina il capo dello Stato, accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, è salito all'Altare della Patria per deporre una corona d'alloro.
650 mila caduti militari e circa 600 mila vittime civili: nel primo conflitto mondiale il prezzo pagato dall'Italia fu altissimo. A decidere l'entrata in guerra il Re e il gruppo dirigente liberale. Ma la maggior parte del Paese era contraria al conflitto.
Ventisei milioni di vittime, la metà civili nel conflitto mondiale che coinvolse 28 Paesi tra l'estate del 1914 e la fine del 1918. La Grande Guerra vide la contrapposizione delle forze dell’Intesa – Francia, Gran Bretagna, Russia, Italia e loro alleati -, e gli Imperi Centrali – Austria, Ungheria, Germania e loro alleati. Ha avuto una dimensione mondiale perché è stata combattuta oltre i confini dell’Europa: nell' Impero ottomano, nelle colonie tedesche in Asia e su tutti i mari.





