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Trieste, il futuro della specialità. Pigliaru: insularità, nessuno tocchi i nostri diritti

"Ci siamo voluti riunire intorno a questo tavolo, oggi, per riflettere insieme sul ruolo delle nostre specialità, sul loro valore, sull'attualità dell'ordinamento che ne stabilisce e regola la stessa esistenza". Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha sintetizzato il senso del convegno "Il futuro della specialità delle Regioni Autonome", ospitato oggi a Trieste, nell'auditorium del Museo Revoltella. Al tavolo dei relatori, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, l'assessore regionale degli Affari Generali Gianmario Demuro e alcuni esperti della materia. Il convegno, che ha voluto approfondire il tema sia dal punto di vista politico che tecnico, è stato organizzato su iniziativa della FASI, la Federazione Associazioni Sarde in Italia, insieme alle celebrazioni alla memoria dei fanti della Brigata Sassari al Sacrario di Redipuglia nel centenario della Grande Guerra.

Al centro dei lavori è stata la riscrittura degli Statuti speciali delle Regioni autonome alla luce dei cambiamenti socio-economici avvenuti in Italia e in Europa dal 1948 a oggi, con un’attenta riflessione sul ruolo attuale delle Specialità, esaminando il disegno di riforma costituzionale e le esigenze di rivisitazione dell’ordinamento giuridico. Dopo i saluti delle autorità locali e della presidente FASI Serafina Mascia, sono iniziate le relazioni tecniche, affidate a Omar Chessa (Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Sassari), Paolo Giangaspero (Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Trieste) ed Elena D'Orlando (Associato di Diritto Pubblico Comparato Università di Udine). Tra il tecnico e il politico l'intervento dell'assessore Gianmario Demuro.

“Non vi sarà futuro – ha affermato - senza che sia chiaro quale destino vogliamo per la specialità riconosciuta dalla Costituzione e già due volte oggetto di riforma costituzionale: quella del 2001 e quella in discussione in Parlamento.

L'esperienza della specialità ha rappresentato l’unica forma di federalismo realizzata, di fatto, in Italia, ma le Regioni non sono semplicemente istituzioni, sono amministrazioni che tutelano il diritto alla salute e al lavoro e di tutta una serie di profili che non sono più in capo allo Stato ma alle stesse Regioni: la mobilità, il diritto all’istruzione, la formazione professionale ma anche tantissimi nuovi diritti. Insularità, identità e cultura sono tre elementi che caratterizzano fortemente la Sardegna e che ne giustificano ancora oggi la specialità: da questa base deve partire un nuovo patto tra Stato e Regione. Entrambe le parti devono avere responsabilità chiare e precise, oltre alla certezza di un rapporto condiviso e leale.