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Cooperazione internazionale, un ruolo attivo della Sardegna nell’accordo stato-regioni siglato oggi

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato la proposta presentata dalla Commissione “Affari comunitari e internazionali – delega Cooperazione allo sviluppo e Mediterraneo”, presieduta dall’assessore regionale degli Affari generali, Personale e Riforme, Gianmario Demuro. Dopo un lungo lavoro istruttorio tra le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e il Ministero dello Sviluppo economico, è stato siglato un documento di accordo tra Stato e Regioni per la destinazione dei Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) a favore di progetti destinati alla cooperazione internazionale.

“La Regione Sardegna – spiega l’assessore Demuro – ha favorito un accordo nazionale per la cooperazione internazionale. Cinquanta milioni di euro sono stati resi disponibili per il periodo 2014-2020. Ora le Regioni interessate potranno prenotare i fondi Fsc, proponendo progetti finalizzati all'internazionalizzazione e alla cooperazione decentrata e territoriale. Le Regioni hanno manifestato la volontà di ampliare e rafforzare la collaborazione per l’apertura internazionale dei territori italiani, avvalendosi delle esperienze svolte nella fase 2007-2013, per esempio con il Programma di sostegno alla cooperazione regionale Paesi del Mediterraneo e dei Balcani e il Programma MAE-Regioni-Cina”.

Gli obiettivi sono molteplici: rafforzare la coesione e perfezionare i meccanismi di coordinamento tra amministrazioni centrali e amministrazioni regionali per le attività di proiezione internazionale, tra cui l'internazionalizzazione, la cooperazione decentrata e territoriale; instaurare attività e meccanismi con partner esteri capaci di convogliare in progetti coerenti e raccordati risorse provenienti da diversa origine: nazionale (governativa o regionale), europea, internazionale e privata; realizzare concrete ricadute per i sistemi economici territoriali; favorire forme di interazione e coordinamento tanto di natura verticale (Amministrazione centrale – enti territoriali – attori sul territorio) quanto di natura orizzontale (tra enti territoriali); sperimentare azioni di coordinamento nazionale in tema di cooperazione internazionale e territoriale e internazionalizzazione, valorizzando i sistemi intraregionali, interregionali e macro-regionali.

Complessivamente si stima che il programma possa mobilitare cento milioni di euro, tra fondi Fsc e altre risorse provenienti dall’Unione Europea, dallo Stato e dalle Regioni proponenti.