Nel corso della serata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile ha eseguito due fermi nei confronti di Gitara Issana, e Zaghdod Faycel, entrambi algerini, resisi responsabili del reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. In particolare sarebbero i responsabili del trasporto di altri 18 migranti algerini, tutti uomini, che, partiti giovedì scorso a bordo di una imbarcazione, sono stati recuperati nella giornata di domenica 3 maggio scorso da una motovedetta della capitaneria di porto al largo di capo Teulada, in quanto allertata da un mercantile che aveva avvistato l’imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti oramai alla deriva.
Il lavoro investigativo, degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, è stato conseguenza dell’intuizione che a bordo dell’imbarcazione potessero nascondersi i trafficanti di uomini. E, infatti, al termine di una delicata e paziente opera di convincimento, gli investigatori della Mobile sono riusciti a scalfire quella cortina di riservatezza che ha portato all’acquisizione di una fondamentale testimonianza che individuava i due arrestati come coloro che avevano organizzato il viaggio. Quasi tutti i migranti, come di solito avviene per questa specifica etnia, si sono dichiarati minorenni in quanto è l’unico modo per non essere rimpatriati direttamente nel paese di origine.
Per Gitara Issama i dubbi sono stati ben pochi: il giovane era già giunto sulle coste sarde nell’anno 2010 e, dopo essere stato condotto presso il Cie di Ponte Galeria a Roma, era già stato espulso dal territorio nazionale. Tutti i migranti, trovati in buone condizioni di salute avevano pagato per il viaggio verso l’Italia una cifra di circa 1000 euro ciascuno. Nella stessa operazione condotta dai poliziotti cagliaritani, a seguito di una serie di riscontri effettuati appena i migranti sono giunti presso il porto canale di Cagliari, è stato possibile individuare tra gli stessi anche Hocine Bouterea, di 44 anni, anch’egli algerino, ricercato in quanto su di lui pendeva una condanna a 14 mesi di reclusione emessa nel 2013 dalla procura generale della repubblica di Cagliari.
Quest’ultimo, nel settembre del 2007, si era reso responsabile di favoreggiamento dell’immigrazione di connazionali ma, in quell’occasione la barca sulla quale viaggiavano, era stata intercettata al largo di “Cala Cipolla”. Hocine era stato condotto presso il Cie di Bari e rimpatriato nel paese di origine. L’altro ieri ha tentato nuovamente un viaggio verso l’Italia ma per lui si sono dischiuse la porte del carcere.





