Immediata messa in sicurezza dell'area, sgombero delle macerie e una tenda da campo per 12 posti, una soluzione temporanea che consentirà di superare l'emergenza di alcuni giorni, sino al ripristino dell'area su cui sorgevano gli alloggi andati bruciati la notte del 1° maggio scorso. È la soluzione che l'amministrazione comunale di Sassari sta adottando, per dare assistenza alla famiglia del campo nomadi di Piandanna scampata al rogo che ha letteralmente divorato le strutture in cui risiedeva.
A uscire indenne dall'incendio, sembrerebbe grazie all'azione di un passante che ha allertato i nomadi, una famiglia di 12 persone, due adulti e 10 figli dei quali almeno 7 minori e il più piccolo di appena un anno. Le fiamme, poi, sono state domate per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Sassari.
La Questura sassarese ieri ha dato al Comune l'autorizzazione ad abbattere lo scheletro in legno, ormai completamente compromesso dal fuoco, delle strutture che servivano da copertura. La tenda da campo, che sarà messa a disposizione dalla protezione civile regionale, verrà posizionata sulla piattaforma in cemento sulla quale, sino alla notte scorsa, erano stati eretti gli alloggi.
Nel frattempo è scattata la solidarietà all'interno dello stesso campo e in questi giorni la famiglia viene ospitata dai familiari che si trovano nell'area sosta di Piandanna.
Ieri mattina, dopo l'incendio e la messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco, l'amministrazione comunale ha fatto un sopralluogo nel campo sosta. Il sindaco Nicola Sanna, con il vicesindaco Gianni Carbini, il capo di gabinetto Giovanni Isetta e gli assessori della Protezione civile Luca Taras con i vigili urbani e l'ufficiale di turno Marco Corrias, dei Servizi sociali Grazia Manca con il dirigente Mario Mura e funzionario del servizio territoriale Salvatore Pasca hanno preso visione di quanto accaduto. Com