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Expo, Milano riparte: volontari ripuliscono devastazione

Commercianti e cittadini a ripulire le strade e a cancellare le scritte di vernice che imbrattano muri e negozi. Questa l'immagine di Milano dopo la devastazione, avvenuta tre giorni fa, dei block bloc. Strade pulite, carcasse di auto e cassonetti bruciati rimossi, grazie alla determinazione dei cittadini è bastato un solo giorno per ridare al capoluogo lombardo il suo volto, pronto ad accogliere i visitatori di Expo che in questi primi due giorni sono stati migliaia. "I biglietti venduti sono 11 milioni" la soddisfazione del Commissario Giuseppe Sala, un dato incoraggiante e la prospettiva è positiva, "non scenderemo mai sotto i mille". Oggi pomeriggio organizzata una grande mobilitazione civica in centro a Milano, "Nessuno tocchi Milano" in risposta alle violenze del Corteo "No Expo".

Intanto non si placano le polemiche politiche. Il Premier usa parole dure: "Voglio dirlo con molta serenità: 4 teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare l'Expo. Gli italiani sanno da che parte stare -dice al Tg2 - Hanno cercato di sciupare la festa, ma Milano è molto più forte di quello che questi signori pensano". M5S e Lega, anche FI si unisce alle accuse, chiedono le dimissioni del Ministro dell'Interno Alfano. Duro l'affondo del Segretario della Lega Nord Salvini che convoca per lunedì una manifestazione di gente "perbene ma incazzata" in piazza a Milano.

"Se ha una dignità, si dimette" poi attacca il premier invitandolo ad andare "a casa": "Tutto il mondo ci ha riso dietro per quello che è successo". Si difende il Ministro Alfano "Abbiamo rischiato un altro G8, abbiamo evitato il peggio e garantito che non fosse versato sangue". Titolare del Viminale che, quindi, ringrazia il lavoro delle forze dell'ordine e, in un'intervista al Corriere della Sera, annuncia nuove misure in agenda del governo, tra le altre una sorta di Daspo per i cortei, come nel calcio.
Sul fronte delle indagini sono state arrestate cinque persone tra cui due donne. Una precaria con qualche precedente per droga e per furto, un ragazzo che lavora come commesso in un negozio, una donna di 33 anni "molto attiva nel sociale" a detta del suo legale e due giovani, uno piemontese e l'altro di Lodi, incensurati. E nessuno di loro mai coinvolto nelle indagini milanesi degli ultimi anni sulla "galassia" dell'antagonismo.

Questa l'identità di chi, insieme ad almeno 500 black bloc avrebbe messo a ferro e fuoco il centro di Milano nel giorno dell'apertura dell'Expo. Gli inquirenti intanto setacciano le immagini delle telecamere per dare un volto agli 'incappucciati" e l'ipotesi di reato che si profila è quello di "devastazione", che prevede pene fino a 15 anni di carcere. Reato a cui potrebbe essere affiancata anche l'imputazione di incendio. Nel frattempo gli investigatori continuano a setacciare la città: alcuni stranieri (francesi e tedeschi sono l'anima dura e militare del 'blocco nero') sono stati identificati in via Washington e molti altri potrebbero aver già lasciato le strade milanesi, dopo averle trasformate in un inferno.

Mentre continua la conta dei danni il governatore della Lombardia Roberto Maroni annuncia che la Regione metterà a disposizione un milione e mezzo di euro per risarcire i cittadini dei danni subiti. "Non voglio che siano i cittadini a subire le conseguenze dei gesti di questi delinquenti - ha detto Maroni - e per questo abbiamo istituito un fondo d'accordo con il Comune che fornirà una valutazione dei danni".

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