Prima visita di Stato da Papa Francesco per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quello tra il Capo dello Stato e il pontefice è il primo incontro istituzionale. Una visita che assume - al di là degli aspetti formali e di quelli che saranno i contenuti del colloquio, nella sala Tronetto del palazzo Vaticano - una fisionomia particolare. È dai tempi di Oscar Luigi Scalfaro che non sale al Quirinale un presidente cattolico. Ora al Colle c'è Sergio Mattarella, un cattolico a tutto tondo, con la famiglia cresciuta nell'Azione cattolica e all'ombra della Chiesa. Il presidente della Repubblica infatti in Vaticano è accompagnato, oltre che dalla delegazione ufficiale, dalla figlia Laura e da cinque nipoti.
Nel suo discorso fatto in occasione del giuramento davanti alle Camere Mattarella mise ben in chiaro quelli che sono i suoi riferimenti. Innanzitutto ha citato papa Bergoglio concordando con lui nella condanna del fenomeno della corruzione. Ma poi ha detto chiaramente, facendo riferimento alle violenze nel nome della religione, che questo "sembrava un capitolo chiuso della storia. Ora va combattuto e condannato chi strumentalizza ai fini di dominio il proprio credo, violando il diritto fondamentale della libertà religiosa".
Certamente nel corso dell'incontro il presidente della Repubblica e il Papa discutono di aree di interesse comune quali il problema della povertà e degli emarginati, il tema dei profughi nel Mediterraneo, la questione della libertà religiosa e della persecuzione dei cristiani, del sostegno alla famiglia.
A quanto viene riferito nel corso del briefing, Bergoglio ha improntato l'incontro seguendo il tratto della semplicità e della semplificazione. Innanzitutto il presidente della Repubblica e la delegazione al seguito (dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ai consiglieri del presidente della Repubblica) non saranno vestiti come da protocollo in frac.