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Senato, via libera al ddl anti corruzione. 165 i sì

A due anni dalla sua presentazione in Senato, il ddl Grasso, la proposta di legge che inasprisce le misure contro la corruzione e il falso in bilancio, ottiene il via libera di Palazzo Madama. Ora il testo dovrà essere esaminato dalla Camera.

I voti a favore sono stati 165, 74 contrari e 13 astenuti. I sì sono arrivati da Area Popolare (Ncd e Udc) e Pd. Hanno votato contro Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Gal. Il voto di astensione - espresso dalla Lega Nord - a Palazzo Madama per regolamento vale come voto contrario
Tra gli articoli del provvedimento approvati, anche le norme che prevedono la reintroduzione del reato di falso in bilancio per le società non quotate e l'inasprimento delle pene per quel che riguarda le società quotate.

Proprio su questi punti - cuore del provvedimento -  la maggioranza ha vacillato in aula. L'articolo 8 del disegno di legge - che prevede l'introduzione della pena "della reclusione da uno a cinque anni" per coloro che commettono il reato di falso in bilancio nelle società non quotate - è passato infatti con 124 voti favorevoli, 74 no e 43 astensioni.
A fronte di una soglia di maggioranza fissata a quota 120, a Forza Italia - contraria al provvedimento - sarebbero bastati soltanto cinque voti per battere il governo.

Il provvedimento si basa su alcune iniziative parlamentari, a partire dal Ddl Grasso depositato all'inizio della legislatura, il 15 marzo 2013. L'esame in commissione Giustizia ha portato ad ampie modifiche. Tra le novità, dunque, nel Ddl vengono inasprite le pene per la corruzione e viene esteso il reato di concussione all'incaricato di pubblico servizio. Uno dei temi più dibattuti e su cui alla fine sono stati approvati in Commissione emendamenti del Governo, è la ridefinizione della disciplina del falso in bilancio. Questi emendamenti sono stati confermati dall'Aula anche se in alcuni voti la maggioranza è stata sul filo.

Il guardasigilli Andrea Orlando commenta positivamente l'approvazione e auspica una "convergenza di tutte le forze politiche", nel passaggio alla Camera. Secondo Orlando, il testo "va nella giusta direzione e rispecchia le indicazioni venute anche da organismi internazionali. Sull'anticorruzione maggioranza e governo hanno rischiato e vinto".

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