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Lavori Consiglio Sardegna – Dibattito sul DL “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio”. (2)

Il capogruppo del Pasd’Az Angelo Carta, ha invitato tutti a non alimentare nuovamente la tensione e, nel merito, ha parlato di una «occasione persa per regolamentare meglio le zone D; nei comuni non riusciamo nemmeno ad assegnare i lotti, l’aumento volumetrico deve essere sempre connesso ad attività ed è sbagliato il divieto assoluto della destinazione commerciale, che va consentita almeno per una quota dell’immobile».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) favorevole, ha ringraziato il consigliere grazie Anedda che ha detto alcune verità, «cioè che questa legge non serve a nulla, perché non è che se finiamo oggi domani c’è la legge urbanistica che invece è ancora nella mente nella Giunta; quanto alle speculazioni il Piano casa non ne ha prodotto, invece ha aiutato tanti poveri cristi a migliorare la loro abitazione molto spesso perché non possono permettersene una nuova».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha auspicato un al confronto sereno «perché qui non ci sono furbetti del quartierino, è dannoso non prevedere nelle zone D commerciali l’incremento delle residenze limitato al proprietario ed al custode dell’azienda; molto spesso, come sappiamo, l’imprenditore è tutto casa e stabilimento e, se si facesse una casa altrove, quello sì costituirebbe consumo del territorio».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi), favorevole, ha sottolineato che «a molti sfugge che oramai è assodato che un trentenne su due vive a casa dei genitori e non ha la possibilità di trovare una casa, un piccolo incremento volumetrico risolverebbe questo grande problema».
Il consigliere Ignazio Tatti (Area popolare sarda), favorevole, ha invitato tutti ad approfondire la conoscenza della realtà dei piccoli comuni, «penalizzati per l’ennesima volta dal lotto minimo di 3 atteri votato ieri dal Consiglio; è diventato difficile anche per gli amministratori locali capire le leggi ed in effetti molti degli emendamenti che abbiamo davanti non sono mai stati discussi dalla commissione».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu, favorevole, ha affermato che «è difficile capire qual è la logica che porta la maggioranza ad escludere dalle aree artigianali la destinazione residenziale, forse temete lottizzazioni a Porto Torres o Macchiareddu? Dietro questo atteggiamento, ha aggiunto, «c’è solo risentimento politico, dopo la porcata sulle zone agricole c’è pure questa».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha parlato di un «testo farraginoso e complicato che renderà inapplicabile la legge; prima si penalizza l’agro ed ora i commercianti ai quali viene imposto il limite inaccettabile di 400 metri cubi, sarebbe molto più utile rimettere in campo le norme collaudate della legge 4/2009 che stabiliva percentuali ancorate alla superficie esistente».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha criticato «contraddittorietà e pregiudizi che colpiscono il settore commerciale, nelle zone D non c’è ormai distinzione fra settore commerciale ed artigianale per effetto dei profondi cambiamenti di questi anni».

L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu si è soffermato sul problema della destinazione residenziale, ricordando fra l’altro che la legge 4/2009 è stata al centro di 800 quesiti e 3 circolari. Inoltre, «ferma restando la scelta di fondo di privilegiare le attività di produzione distinte da quelle commerciali, in linea con regolamenti comunali, norme nazionali e natura degli stessi progetti, ci sono aspetti su cui confrontarsi con nuovo dialogo fra maggioranza ed opposizione soprattutto sulla prima casa dell’imprenditore e del custode».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n.520, che il Consiglio ha respinto con 18 favorevoli e 29 contrari.

Il presidente ha quindi annunciato la votazione dell’emendamento n. 523 (Fasolino e colleghi) che si propone di emendare il sostitutivo totale n. 125 (proposto dalla Giunta) con la soppressione al comma 5 della parola “commerciale”.

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa (Riformatori) ha chiesto chiarimenti su quanto previsto dal comma 6 dell’articolo 19 a proposito della destinazione d’uso nelle aree industriale e artigianale e quanto stabilito ne successivo articolo 25 che al comma 5 prevede che le due destinazione d’uso sono di fatto intercambiabili.

Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, ha replicato al consigliere del gruppo Misto, Fabrizio Anedda, evidenziando “un approccio ideologico al tema dell’edilizia” «Pensate che l’edilizia sia il male – ha dichiarato il consigliere della minoranza - e non invece un’opportunità di sviluppo per la Sardegna». A giudizio di Fasolino tale visione ha comportato i vincoli e le penalizzazioni anche per i commercianti.

Il consigliere Oscar Cherchi (Fi) ha dichiarato voto a favore dell’emendamento ed ha ribadito che nel provvedimento deve essere eliminata la distinzione tra “residenziale” e “abitativa”. «La destinazione urbanistica – ha dichiarato Cherchi – è unica e fa riferimento solo al residenziale».

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde (Fi), ha dichiarato voto a favore per l’emendamento 523 («corregge un refuso evidente») ed ha mostrato apprezzamento per l’apertura offerta dall’assessore dell’Urbanistica per ciò che attiene l’incremento delle volumetrie per le abitazioni dei titolari di stabilimenti produttivi in zone industriali e artigianali.

Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’emendamento 523 che non è stato approvato con 24 voti contrari e 14 favorevoli.

Il presidente Ganau ha quindi annunciato la votazione dell’emendamento 524 (Fasolino e più) che emenda il sostitutivo totale n. 125 al comma 5, proponendo la soppressione della parola “residenziale”.

Il consigliere, Mario Floris (Sardegna-Uds), ha definito le posizioni di maggioranza e minoranza “chiare”, sul tema dell’edilizia e dell’urbanistica, ed ha affermato che il provvedimento in discussione  “entra nel corpo martoriato dei problemi e anziché la semplificazione con un testo unico per l’edilizia si propongono norme che complicano il groviglio di leggi e competenze”. Floris ha concluso invitando la maggioranza e la minoranza a dare evidenza delle eventuali modifiche da proporre alla luce delle interlocuzioni di ieri.

Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino ha sottolineato che l’emendamento va nel verso delle aperture offerte dall’assessore dell’Urbanistica ed ha auspicato modifiche in ordine al possibile ampliamento della residenza del titolare dello stabilimento ed anche per quella dell’eventuale custode.

Oscar Cherchi (Fi), ha dichiarato voto favorevole all’emendamento 524 «perché la cancellazione della parola residenziale apre alla possibilità di ampliare lo stabile». Cherchi ha quindi invitato i consiglieri della maggioranza a chiarire se ci sarà un seguito rispetto alle interlocuzioni intercorse nelle tarda serata di ieri.

Il consigliere Ignazio Locci (Fi) ha dichiarato voto a favore e ha dichiarato che “negare l’opportunità di sviluppo e ampliamento alle imprese significa anche ridurre le positive ricadute che in termini di tributi ne deriverebbero agli enti locali.

Il consigliere Marco Tedde (Fi) ha dichiarato voto favorevole, ed ha auspicato che si realizzino le condizioni per “sfrondare l’emendamento 125 da alcuni eccessi e dai radicalismi che non fanno bene alle norme in materia di edilizia e urbanistica”.

Il capogruppo di “Area popolare sarda”, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto favorevole all’emendamento 524 e ha ribadito le motivazioni più volte rimarcate dai suoi colleghi della minoranza. Rubiu ha quindi sottolineato che i tanti emendamenti presentati in Aula non sono stati esaminati nella competente commissione consiliare.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha evidenziato in tono critico che la IV^ commissione “valuta gli emendamenti solo sulla base dei nomi dei presentatori a seconda che appartengono alla maggioranza o alla minoranza”. Carta ha quindi auspicato che trovi accoglimento la possibilità di consentire gli ampliamenti negli stabilimenti ricadenti nelle zone industriali e artigianali.

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha dichiarato voto favorevole all’emendamento ed ha affermato di non comprendere le ragioni dei timori della maggioranza sulle presunte azioni cementificatorie.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, ha ricordato i dati negativi dell’economia e dell’occupazione in Italia e in Sardegna ed ha affermato che l’approvazione del provvedimento in discussione “alimenterebbe una situazione di crisi che investe l’Isola”. «Vincoli e divieti anacronistici – ha concluso Pittalis - che non si giustificano con questioni ambientali ma che sono frutto di un pregiudizio verso chi produce, commercia e verso la piccole e medie imprese in genere».

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione l’emendamento n.524 che non è stato approvato. Segue

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