La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau con all’ordine del giorno la discussione generale dell’art. 14 del Disegno di legge n.130 – Giunta regionale – “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”.
Il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd) illustrato il parere sugli emendamenti presentati, negativo per tutti fatta eccezione per il n.118 (“Modifiche alla legge regionale 45/89 in materia di formazione del Puc”), il n.582 (“Divieto di adozione di varianti nelle more dell’adeguamento del Puc al Ppr con alcune eccezioni per il ripristino di destinazioni agricole e di opere pubbliche di rilevanza regionale”) e 588 (“Adozione degli atti finalizzati all’adeguamento al Piano paesistico regionale”).
L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, a nome della Giunta, ha espresso parere conforme.
Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha affermato che «il testo contiene alcune modifiche alla 45/89 in materia di pubblicazione dei Piani urbanistici comunali e poco altro, ma resta la perplessità su alcune procedure che, come nel caso di Oristano, hanno reso molto problematico il percorso del Piano urbanistico».
Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) ha ricordato la sua partecipazione al recente convegno promosso dalla Cna e da altre categorie produttive da cui ha tratto l’impressione «dell’inutilità di questa legge, che nessuno ha citato come fattore di crescita della Sardegna, la stessa valutazione per Piani casa tornati ora d’attualità ma solo nella cronaca giudiziaria». Ciò che serve, ha concluso, «è la riqualificazione dell’esistente ma non certo nuove costruzioni; è quindi sbagliata e da respingere l’interpretazione secondo la quale del Ppr del 2006 sarebbe stato la causa della crisi del settore edilizio in Sardegna».
Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha osservato che «la tempistica è importante nei Piani urbanistici ed infatti, proprio per questo, aumentare i termini per la presentazione delle osservazioni è un aggravio inutile, così come è sbagliato e pieno di dubbi interpretativi l’emendamento della Giunta sul potere sostitutivo della Regione, affidato ad un commissario ad acta in caso di inadempienza dei comuni».
Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha manifestato apprezzamento per l’intervento del consigliere Anedda, «che ha colto il punto centrale del dibattito; quanto alla norma proposta dalla Giunta e poi emendata da se stessa e dalla maggioranza si trasforma in un groviglio incomprensibile». I Puc in Sardegna, ha aggiunto, «non hanno fatto strada solo a causa del Ppr come dicono tutti i sindaci e di conseguenza è stato rallentato lo sviluppo urbanistico della Regione; la maggioranza questo lo ha parzialmente riconosciuto ma non basta».
Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha detto che il testo originario prevedeva addirittura un allungamento dei tempi dei Puc e l’emendamento è un po’ più semplice anche se tortuoso; il Consiglio dovrebbe evitare di legiferare in questo modo che non serve ai cittadini perché le semplificazioni introdotte dalla porta si fanno rientrare dalla finestra, Anedda ha ragione, una legge chiara è interesse di tutti ma questa è tutt’altro».
Ha preso poi la parola Stefano Tunis (Forza Italia), che ha detto: “Ci ha diviso il metodo sino a questo momento ma è chiaro a tutti noi che questa legge debba essere migliorata, anche se non è stata sufficientemente istruita in commissione. Stiamo però facendo sul serio e stiamo arrivando al punto cruciale, gli aspetti più significativi di questa legge”. Per l’oratore dell’opposizione, che ha aperto una via al dialogo con la maggioranza, “se è stato possibile migliorare questo articolo vuol dire che avete la sensibilità per migliorare anche il resto delle norme. C’è ancora tanto spazio di riflessione al di fuori dell’Aula”.
Per Pietro Pittalis (Forza Italia) “l’articolo 14 rischiava di passare sottotono ma deve essere chiaro che voi non potete fare l’opposizione e la maggioranza assieme. Altrimenti, abbiate il coraggio di votare contro quello che non condividete. Sono tante le incongruenze e gli errori di queste norme, a cominciare dallo scarico di responsabilità a danno dei direttori generali e non dell’organo politico. Siete ancora in tempo per riscrivere col buon senso queste norme e gli emendamenti ad personam come il 582 dietro la quale si cela con evidenza una speculazione”.
A seguire è intervenuto il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha detto: “Con questa norma noi affermiamo solo che vogliamo favorire l’approvazione dei Piani urbanistici comunali ed è questo il punto. Pittalis, possibile che non abbia trovato nulla di valido in questa legge? Mi pare esagerato visto che nei cinque anni in cui avete governato voi né la Giunta né il Consiglio abbiano mai favorito l’approvazione di un solo piano urbanistico tra i 377 dei Comuni della Sardegna”.
Il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento 241 (soppressivo totale dell’articolo 14), sul quale sono intervenuti a sostegno di Oscar Cherchi, Ignazio Locci (Forza Italia). Anedda (Misto) ha annunciato il voto contrario all’emendamento nonostante abbia espresso forti critiche rispetto al provvedimento in esame.
I Riformatori hanno invece comunicato il voto a favore, con Michele Cossa e ha detto: “Se in questi anni sono stati approvati appena 13 piani urbanistici la ragione risiede in più fattori, il primo dei quali è rappresentato dai costi per il Comune”. Anche Stefano Tunis (FI) ha annunciato il voto a favore: “Considerata la Pasqua imminente, invece di flagellarvi da soli chiedeteci una mano e ve la daremo. Torniamo in commissione e in un paio di giorni ci liberiamo di questa legge con un testo finalmente compiuto”.
Per Tedde (FI) è necessario che “il collega Anedda abbia coerenza e sancisca con un voto contrario a questo articolo il suo pensiero negativo su questo testo”.
Per il riformatore Dedoni “l’amico Anedda riceverà più medaglie di un maresciallo dell’Armata Rossa ma è apprezzabile la sua onestà. Forse è il caso di tornare davvero in commissione”.
Modesto Fenu (Sardegna) “se atti come il Puc sono fatti tecnici non possiamo non analizzarne gli effetti e capire cosa producono concretamente. Chi non ha adeguato il Puc al Ppr non lo ha fatto solo per mancanza di risorse ma anche perché il Ppr è un atto di programmazione dall’alto”.
Per Fasolino (FI) “questa norma, così come è, serve proprio a poco”. Anche Pietro Pittalis (FI) ha replicato al capogruppo del Pd: “Noi abbiamo cercato nei nostri cinque anni di governo di replicare alle chiusure che voi avevate praticato in precedenza. Il Ppr vigente è frutto dell’azione di Renato Soru, ex presidente e attuale segretario del Pd, che voi volete che non si citi. Noi abbiamo provato a smontare quel Ppr e voi con atti discutibili sotto tutti i profili avete smontato le cose buone del presidente Cappellacci”.
Per Efisio Arbau, capogruppo di Sardegna Vera, “il rimpallo delle responsabilità lo citate sempre, mentre l’onorevole Soru è chiaro che si tratta del vostro incubo. La verità è che avete perso cinque anni a cercare di smontare e rimontare il Ppr e avete approvato il Pps nell’ultimo giorno utile. Questa è la verità ed è per questo che oggi siamo qui”.
L’emendamento 241 è stato respinto.
Cherchi (FI) è intervenuto sull’emendamento 582 presentato dalla maggioranza e ha proposto che le varianti al Puc possano essere presentate dal Comune anche nel caso in cui il Puc non sia stato adeguato al Ppr. L’invito al voto contrario è stato manifestato anche dall’on. Ignazio Locci (FI): “Chi decide di chi è la colpa del mancato adeguamento? Lo decide il commissario ad acta? Non si capisce. Riflettete bene sulla coerenza dei vostri interventi legislativi”. Contrario anche l’intervento di Fasolino (FI): “Le deroghe al Ppr non possono andare bene soltanto quando le chiedete voi, questo non è giusto”.
Cossa (Riformatori) ha definito “vergognoso” l’emendamento e ha aggiunto: “Questo è il vostro modo di legiferare? Questa sarebbe la vostra superiorità morale, alla quale mettete sempre molta attenzione. Fate prima a ritirare questo emendamento”.
L’on Anedda (Misto) ha replicato al collega Pittalis: “Io faccio parte del Pdci, un partito di lotta e di governo. Per ora facciamo solo la lotta ma quando il presidente Pigliaru lo riterrà vorrà dire che ci occuperemo anche del governo”.
A seguire, l’on. Mario Floris (Uds - Sardegna) ha detto: “Non è accettabile che in 30 giorni il Consiglio comunale debba adeguare il Puc al Ppr”. Segue





