È iniziata la marcia contro il terrorismo di Tunisi. A 11 giorni dall'attacco al museo del Bardo le vittime sono diventate purtroppo 22 perché è morta anche Huguette Dupeu, una donna francese rimasta ferita in quel tragico 18 marzo. Migliaia, invece, le persone che hanno deciso di scendere in strada per difendere la libertà conquistata della Tunisia post Ben Ali con cartelli e striscioni il cui messaggio è "noi restiamo in piedi". Per la Tunisia ci sono il presidente Beji Caid Essebsi e il premier Habib Essid.
La manifestazione dei cittadini è partita da Bab Saadoun. All'altezza del Parlamento, si uniranno le autorità nazionali e internazionali, che marceranno insieme al resto del corteo fino al museo del Bardo, circa per 400 metri, dal momento che museo e Parlamento si trovano l'uno accanto all'altro. Infine al Bardo si terrà la cerimonia in cui verrà scoperta una stele commemorativa delle vittime dell'attacco.
Sono imponenti le misure di sicurezza intorno al Parlamento tunisino e al museo del Bardo: cecchini sui tetti, agenti armati intorno agli edifici e agenti in borghese che controllano le strade interne.
Sono tantissimi i leader mondiali arrivati a Tunisi per portare il sostengo della comunità internazionale al Paese ancora profondamente scosso da quel 18 marzo di sangue. Per l'Italia ci sono il premier Matteo Renzi e la presidente della Camera Laura Boldrini. Doveva essere presente anche in sindaco di Torino Piero Fassino ma un malore gli ha impedito di raggiungere la capitale tunisina.
C'è il presidente Hollande per la Francia e accanto a lui il palestinese Mahmoud Abbas, il polacco Bronislaw Komorowksi e il presidente del Gabon Ali Bongo Ondimba. Tra i capi di governo sono presenti l'algerino Abdelmalek Sellal, il belga Charles Michel, il libico Abdullah al Thani (espressione della Camera dei rappresentanti di Tobruk), il vicepresidente del Consiglio del Bahrein, Khalid bin Abdullah al Khalifa e il presidente del Consiglio degli Stati svizzero, Claude Heche. E ancora: il presidente del Parlamento arabo Ahmed Mohammed al Jarouane e il presidente dell'Assemblea nazionale del Kuwait, Mubarak al Khurainej, il vicepresidente del parlamento europeo Ramon Luis Calcarcel Siso e il rappresentante dell'Assemblea nazionale marocchina Ahmed Touhami, il ministro degli Esteri della Spagna José Manuel Garcia-Margallo, il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere, il viceministro degli Esteri egiziano Abdul Rahman Salah, il ministro dell'Interno giordano Hussein Majali, il ministro della Cultura del Qatar Abdelaziz al Kawari, il ministro della Cultura degli Emirati Arabi Uniti, Nahyan ben Mubarak al Nahyane e il direttore del gabinetto di presidenza dell'Iraq Nassir al Ani.





