Press "Enter" to skip to content

Il presidente del Consiglio Regionale Ganau consegna al ministro Alfano la risoluzione approvata ieri dalla prima commissione del consiglio regionale

Il presidente Ganau ha consegnato al ministro dell’Interno, Angelino Alfano l’atto approvato ieri dalla prima commissione permanente del Consiglio regionale. Pochi minuti dopo la conclusione dell’intervento del rappresentante del Governo e della firma del protocollo per la promozione e la diffusione della cultura della legalità sottoscritto dai prefetti sardi, dal presidente Pigliaru e da quello dell’Anci, Piersandro Scano, il presidente dell’Assemblea sarda ha avuto modo di scambiare due parole con il rappresentante del Viminale e di consegnargli personalmente la risoluzione approvata dai componenti della prima commissione regionale sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali in Sardegna.

«L’auspicio  - dichiara il presidente Ganau – è che gli impegni presi oggi dal Ministro Alfano vengano mantenuti e che si dia seguito nell’immediato agli obiettivi dichiarati nel protocollo d’intesa appena sottoscritto. Personalmente e lo dico anche da ex sindaco trovo necessaria e utile la scelta di promuovere interventi specifici nelle scuole mirati alla diffusione anche tra i più giovani di una cultura della legalità, azione questa i cui effetti ovviamente potranno sortire un risultato soltanto a lungo termine.

Detto questo, trovo più interessante,  aldilà degli impegni contenuti nel protocollo – aggiunge il presidente Ganau -  quanto dichiarato dal ministro in merito alle due proposte che domani porterà al tavolo di confronto con l’Anci nazionale: l’istituzione di un osservatorio permanente al Viminale sugli atti intimidatori contro gli amministratori locali e soprattutto la scelta di costituire insieme all’Anci un fondo assicurativo a favore dei sindaci che subiscono intimidazioni;  credo che quest’ultima proposta sia un primo vero riconoscimento da parte dello Stato della portata del fenomeno che colpisce in maniera così ampia  non solo la Sardegna ma anche la Sicilia, la Puglia e la Calabria; a questo deve essere associato, così come indicato nella risoluzione consegnata al ministro, la definizione di una norma ad hoc da introdurre nel sistema penale italiano,  che riconosca l’attentato contro i pubblici amministratori».