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Lavori consiglio Sardegna: Ieri sera l’Aula ha approvato definitivamente la Finanziaria 2015 (2)

Il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini ha invitato i presentatori a ritirare l’emendamento, per la presenza di un emendamento di sintesi.

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha osservato che le risorse a disposizione degli emigrati non c’entrano nulla con i residui e, in ogni caso, «2 milioni sono assolutamente pochi».

Sottoposto allo scrutinio, l’emendamento 135 è stato comunque approvato.
Si è poi passati all’esame della Strategia 3 (Patrimonio culturale). Il presidente Ganau ha messo in discussione l’emendamento 83, presentato dal Gruppo riformatori Sardi, per chiedere un incremento della dotazione finanziaria da assegnare all’Istituto Superiore Regionale Etnografico di un milione di euro.

«Un intervento dovuto – ha detto il consigliere Luigi Crisponi – un sostegno a uno degli Istituti più prestigiosi della Sardegna. Nei prossimi mesi sarà aperta la nuova ala del Centro Studi Tradizioni Popolari, presto arriverà il nuovo direttore generale. La Regione dia un segnale per favorire una nuova fase di crescita».

Anche Pietro Pittalis (Forza Italia) ha sollecitato i consiglieri nuoresi del centrosinistra a far sentire la loro voce. «L’Isre deve avere una prospettiva o deve chiudere? – ha chiesto Pittalis – Non si può ignorare un Istituto che svolge un ruolo importantissimo nella conservazione del patrimonio culturale, antropologico e identitario della Sardegna».

Roberto Deriu (Pd) ha assicurato che la maggioranza ha avviato un’interlocuzione con la Giunta riguardo alle istituzioni culturali che hanno sede a Nuoro. «Devono essere oggetto di un profondo ripensamento delle loro funzioni per la città e per la Sardegna – ha affermato Deriu - è evidente che a un’eventuale stanziamento deve corrispondere un impegno di ripianificazione».

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, ha invitato l’Aula a sostenere l’emendamento in discussione rimarcando l’importanza dell’Isre nel panorama culturale isolano. «Se si devono fare tagli – ha sostenuto Dedoni – lo si faccia per gli enti inutili come le ZIR. I soldi risparmiati potrebbero essere utilizzati per la scuola o per istituti come l’Isre che svolgono un servizio importante per la Sardegna».

L’assessore Raffaele Paci ha rassicurato l’Aula. «Nel 2014 lo stanziamento per l’Isre era di 2,4 milioni, adesso è di 2,5. Le risorse sono corrette se si considera che ci sono ancora un milione e duecentomila euro di residui da trasferire. Lo stanziamento per il 2016 sarà di 3,2 milioni di euro». Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento che è stato respinto

Disco rosso anche per gli emendamenti sostitutivi parziali n.82 e 84 presentati dal gruppo dei Riformatori che chiedeva di incrementare il fondo per le manifestazioni e le attività culturali di 200mila euro e il fondo per la tutela e conservazione del patrimonio culturale di 2 milioni di euro. Bocciato infine l’emendamento aggiuntivo n.171 del gruppo di Forza Italia che stanziava altri 500mila euro per il bilancio dell’Isre.

Subito dopo l’approvazione della Strategia 3, l’Aula è passata all’esame della strategia 4 (Ambiente e territorio). I due emendamenti presentati da Forza Italia, n. 86 e 132, che proponevano lo stanziamento di un ulteriore milione di euro per le compagnie barracellari e 100mila euro per la gestione del Parco naturale di “Porto Conte”, sono stati respinti. Via libera invece alla Strategia 4.

Si è poi passati alla discussione sulla Strategia 5 (Servizi alla persona). L’Aula ha respinto l’emendamento n. 91 dei Riformatori per l’incremento dei fondi a favore del cinema di 500mila euro. Subito dopo sono stati esaminati due emendamenti (n.87 e 88) di Forza Italia che stanziavano, complessivamente, un milione e mezzo di euro per i privati e le aziende colpite da calamità naturale. Il primo firmatario Giuseppe Fasolino ha ribadito la necessità di intervenire per dare ristoro alle famiglie e alle attività produttive invitando l’Aula a votare gli emendamenti. Entrambe le proposte sono state respinte.

Il presidente ha messo in votazione la Strategia 6 (Il lavoro come intrapresa) e gli emendamenti. Il Consiglio ha approvato l’emendamento di sintesi 143 (Pietro Cocco e più) che incrementa il fondo per la “Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli – spese correnti” di 528mila euro per il 2015. Il testo ha riunito gli emendamenti 1,2,3,4 e 5.

All’emendamento 143 sono state aggiunte anche le firme di Gianluigi Rubiu (Area popolare sarda) e Oscar Cherchi (Fi). L’assessore Paci ha detto di essere stato sollecitato da tutti i settori del Consiglio e ha cercato con questo aumento di dare una prima risposta. Per Oscar Cherchi (FI) lo sforzo è apprezzabile ma sono necessarie maggiori disponibilità. Il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto (Pd), ha ringraziato la Giunta di aver accolto le richieste di tutte le parti politiche e del mondo dell’agricoltura. Un intervento importante, ha detto. Gianluigi Rubiu, capogruppo di Area popolare sarda, ha ringraziato la Giunta per avere accolto le sollecitazioni arrivate dalla Commissione: «Un intervento importante a sostegno di queste associazioni fondamentali per il mondo dell’agricoltura».

Approvato anche l’emendamento 69 della Giunta regionale (Promozione e propaganda nei settori del turismo, artigianato e commercio) che aumenta il fondo di 3 milioni 702mila per il 2015.

Il Consiglio ha poi approvato il testo della Strategia 6. Approvate poi di seguito le Strategie 7 (Crescita delle reti infrastrutturali) e Strategia 8 (Somme non attribuibili). In rapida successione l’Aula ha approvato le Strategie dalla 1 alla 8 per il 2017. Approvato poi l’Elenco 1 (Spese obbligatorie d’ordine) con l’emendamento della Giunta regionale n. 139. Il testo prevede oneri obbligatori per il personale dipendente dell’Amministrazione regionale. Via libera anche all’Elenco 2 (Spese occorrenti per restituire tributi indebitamente percetti, tasse ed imposte su prodotti che si esportano, e per stipendi, pensioni e altri assegni fissi, tassativamente autorizzati e regolati per legge) e all’Elenco 3 (Spese occorrenti per la restituzione di somme avute in deposito o per il pagamento di quote di entrata devolute ad enti e istituti o di somme comunque percepite per conto terzi).

Conclusa la discussione della Finanziaria e del Bilancio annuale e pluriennale si è passati all’esame dei tre ordini del giorno da collegare alla Manovra economico-finanziaria. Il presidente del Consiglio ha aperto la discussione dell’ordine del giorno n. 1 (Cocco Pietro e più) che è stato approvato e che “individua nel disegno di legge 172 (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiate a seguito di eventi calamitosi in Sardegna) da collegare alla manovra economica-finanziaria 2015-2017”.

Si è proceduto con l’esame dell’ordine del giorno n. 2 e il primo firmatario, Cesare Moriconi (Pd), ha illustrato il documento sull’emergenza sicurezza della strada statale 544 e di raccordo con le altre grandi arterie viarie SS 131- Nuova SS 554 – SS125, e ha auspicato il voto favorevole del Consiglio. Il capogruppo del Psd’Az Christian Solinas ha dichiarato il voto favore e ha sottolineato con tono polemico, rivolto alla maggioranza che “tra le pesanti eredità lasciate dalla precedente amministrazione anche molti nastri da tagliare ad incominciare di alcune opere citate nell’ordine del giorno”.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau, ha posto in votazione l’ordine del giorno n. 2 che è stato approvato ed impegna la Giunta “ad assumere le iniziative possibili e ad adottare tutti i provvedimenti utili al fine di reperire le risorse, stimate in circa 5 milioni di euro, necessarie per realizzazione del collegamento tra Sinnai e Maracalagonis con la stazione metropolitana di Settimo San Pietro e la messa in sicurezza del strada provinciale 12, compreso il suo innesto nella strada statale 387. A convocare un tavolo di confronto con i rappresentanti degli enti locali territoriali al fine di considerare e includere l’area di Sinnai, Maracalagonis e Settimo San Pietro nella programmazione delle principali opere infrastrutturali strategiche isolane”.

Approvato infine l’ordine del giorno n. 3 (Arbau e più) che impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale “a porre in essere con urgenza le azioni necessarie perché l’amministrazione regionale possa ottemperare al pagamento dei crediti vantati dall’Arst nei confronti della Regione”.

Il presidente del Consiglio ha quindi proceduto con la votazione finale del bilancio annuale e pluriennale della Regione.

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha espresso apprezzamento per quello che ha definito “il primo provvedimento del nuovo governo regionale”. «Restano sullo sfondo – ha proseguito Deriu – le grandi necessità della Sardegna ad incominciare dalla riforma degli enti locali». Le incognite, a giudizio dell’esponente della minoranza, derivano dalla questione entrate («sono legate agli esiti del negoziato con il governo») mentre “sono scelte coraggiose” quelle messo in campo per le entrate tributarie. «Abbiamo salvaguardato la spesa sociale – ha proseguito il consigliere Pd – mentre resta da revisionare la spesa sanitaria». Per Roberto Deriu, l’ulteriore nota positiva è rappresentata “dalla messa sotto controllo dei conti di Abbanoa”.

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha ricordato le dichiarazioni del presidente della Giunta all’indomani dell’accordo sulle entrate, siglato con governo lo scorso luglio. «Abbiamo molti dubbi – ha dichiarato l’esponente della minoranza – che si realizzino i suoi auspici riguardo alle maggiori risorse per l’economia reale, perché nel 2015 le norme nazionali e lo stesso accordo di luglio vincoleranno il bilancio della nostra Regione». Alessandra Zedda ha criticato la cancellazione della riduzione Irap e l’assenza di interventi per le imprese. «Temo che i risultati attesi – ha conncluso la vice capogruppo Fi – non ci saranno».

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, si è detto deluso dalla Manovra ed ha sottolineato “l’assalto alla diligenza” da parte della maggioranza. «Da una parte – ha spiegato l’esponete della minoranza - il centrosinistra dà un messaggio di rigore e dall’altra si inseriscono in finanziaria sgradevoli elementi di clientelismo di piccolo cabotaggio».

Il consigliere Roberto Desini (Centro democratico) ha detto che la Finanziaria «non potrà soddisfare tutte le esigenze dei cittadini ma è reale e veritiera, fermo restando che la vera sfida della legislatura è imprimere una svolta integrando le risorse nazionali regionali e comunitarie che cambieranno il passo della nostra Regione». Poi, ha continuato Desini, restano da fare due grandi riforme: della sanità la cui spesa è fuori controllo, a causa di scelte del passato e degli enti locali. La vera svolta arriverà da queste due riforme condizionerà il mandato amministrativo». Va inoltre ricordato, ha concluso Desini, «che nella partita del sociale i risultati sono tangibili e domani si potrà solo migliorare».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha affermato che, secondo le apparenze, «fra poco si vota e tutto va bene ma, se guardiamo fuori dal palazzo, la società sarda ha poco da essere soddisfatta». La verità, ha sostenuto, «è che la Finanziaria non ha un’anima, è incapace di proiettarsi nella Sardegna del domani con scelte indirizzate verso obiettivi precisi». Grazie alla minoranza, ha detto ancora Dedoni, «in Commissione si è migliorato molto il testo pur non essendo riusciti a eliminare quelle distorsioni che hanno riportato l’orologio indietro a 30 anni fa: o siamo consapevoli della necessità del cambiamento, altrimenti continueremo a rimestare acqua sporca, abbiamo perso un’occasione per fare di più e meglio».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Eugenio Lai. Segue