"Miliardi di euro che tornano allo Stato". Con queste parole su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi plaude all'accordo con la Svizzera sul segreto fiscale siglato oggi a Milano dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan con il capo del Dipartimento federale delle finanze svizzero, Eveline Widmer-Schlumpf. Una promessa che Renzi aveva fatto agli italiani in campagna elettorale.
L'accordo di fatto pone le condizioni per la fine del segreto bancario fra i due Paesi e permette alla Svizzera di uscire dalla black-list fiscale-finanziaria permettendo ai contribuenti italiani che intendono avvalersi della voluntary disclosure di beneficiare di condizioni migliori in termini di anni da sanare e di oneri da sostenere.
Oltre al protocollo i due ministri hanno siglato una "road map" per la prosecuzione del dialogo fra i due paesi in materia fiscale e finanziaria. L'accordo - ha detto Padoan -"va nella direzione dell'eliminazione dei paradisi fiscali. Ce ne sono altri - ha aggiunto - ma questo accordo va nella direzione della loro eliminazione. Per loro sarà sempre meno conveniente e più difficile resistere allo scambio di informazioni e sarà meno conveniente rivolgersi a questi Paesi". Il titolare del dicastero di Via XX settembre ha inoltre annunciato che il 26 febbraio l'Italia firmerà un accordo in materia fiscale anche con il Liechtenstein.
Per quanto concerne il segreto bancario si prevede lo scambio "a richiesta" di informazioni modificando l’attuale Convenzione sulla doppia imposizione Italia-Svizzera. Il protocollo sarà applicabile dopo l’entrata in vigore, a decorrere dalla firma, poi sarà soggetto alla ratifica dei due parlamenti. L’intero processo avrà quindi bisogno di un anno o due per il completamento.
Per la blacklist, con l’entrata in vigore del protocollo, la Svizzera sarà rimossa dalle liste che considerano come criterio unico l’assenza dello scambio automatico di informazioni. Quando gli attuali regimi fiscali privilegiati svizzeri saranno aboliti o resi conformi con gli standard internazionali, saranno rimossi dalle liste italiane. Per il rimpatrio dei capitali, previsto dalla voluntary disclosure, la Svizzera già rientra nella White List.
Poi c'è il capitolo a parte sullo status doganale di Campione d’Italia, enclave comasca in Svizzera, su cui però ancora ci sarebbero dei problemi. Sul tema frontalieri - sono circa 60mila persone - che attualmente pagano le tasse sul reddito al fisco svizzero, dovrà essere costruito un nuovo accordo per cui parte del reddito sarà tassato nella confederazione (fino al 70%) e parte in Italia. Non ci sarà più il ristorno, ma sarebbe lo Stato italiano a compensare i Comuni frontalieri.





