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UE: disoccupazione Italia sempre più su. Nel 2015 inflazione

Disoccupazione in Italia in aumento al 12,8% nel 2015: la commissione UE rivede al rialzo la stima di novembre (12,6%), non mostra miglioramenti rispetto al 2014 e mette in guardia dal rischio di un "effetto isteresi" (in pratica una reazione in ritardo) con un tasso che "resta ai suoi massimi storici". Secondo le nuove stime, dovrebbe scendere a 12,6% nel 2016. E poi ancora l'Italia avrà nel 2015 un'inflazione negativa, - 0,3%, dopo il dato bassissimo dello 0,2% del 2014; l'indice dei prezzi tornerà a salire attestandosi in territorio positivo, all'1,5% nel 2016.

Queste le stime delle previsioni economiche d'inverno che la commissione europea ha pubblicato oggi a Bruxelles. Secondo l'esecutivo UE, l'entrata dell'inflazione in territorio negativo nel 2015 sarà dovuta soprattutto alla caduta del prezzo del petrolio, mentre l'inflazione "core" (la misura dell'aumento medio dei prezzi che non tiene conto di alcuni beni) dovrebbe comunque stabilizzarsi a un livello basso, ma positivo. La valutazione della commissione europea sulle leggi di stabilità di Italia, Francia e Belgio, rinviate lo scorso autunno per aspettare i primi risultati delle riforme, sarà resa nota il 27 febbraio.

Grazie alla positiva collaborazione fra commissione e governo, quella che sarà diffusa a fine mese sui conti pubblici italiani sarà una "diagnosi condivisa", ha detto il commissario UE per gli affari economici e finanziari pierre Moscovici presentando le previsioni. In particolare, nelle previsioni si riconosce che nel 2015 ci sarà una correzione strutturale pari allo 0,25% del Pil.

In generale comunque l'indebolimento dell'euro contro il dollaro, pari a oltre l'8% in tre mesi, avrà "un impatto positivo sulla competitività delle imprese" oltre a "contribuire a una normalizzazione più rapida dell'inflazione", attualmente troppo bassa, ha aggiunto il commissario. Mentre sulla situazione greca ribadisce la necessità di rispettare il voto popolare, ma anche gli impegni presi verso i creditori.