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Quirinale 2015: Il giorno del giuramento di Mattarella.

Il neo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alle ore 9,30 ha lasciato la sua residenza della Consulta uscendo dalla sua abitazione nelle foresterie e si è diretto a Montecitorio per pronunciare il giuramento. Mattarella era a bordo della sua panda grigia nel sedile accanto al guidatore e ha fatto un breve cenno di saluto rivolto alle tv.

Beppe Grillo non andrà al colle ma invia a Sergio Mattarella una "lettera aperta" per fargli gli auguri per il prossimo settennato. "Caro presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella", è l'incipit della lettera in cui il leader m5s gli augura di tutelare la costituzione, non firmare leggi incostituzionali, proteggere i cittadini più deboli ma anche "essere ricordato a fine mandato con la stima e l'entusiasmo della sua elezione". Inoltre, Grillo gli chiede anche un incontro per parlare di reddito di cittadinanza.

"La cultura cattolico democratica, liberal democratica, si è dimostrata più fresca, più rispondente ai problemi di oggi. E vincente. Laddove la cultura classica della sinistra avrebbe bisogno di una rivisitazione, come minimo.

La vitalità di questa nostra storia e tradizione mi inorgoglisce". Intervistato dal messaggero, l'ex presidente del Senato Franco Marini commenta così l'elezione a capo dello stato di Sergio Mattarella. "Per me è come se fosse stato eletto Piersanti. È la vittoria morale del senso politico che ha avuto l'impegno di Piersanti. Ovviamente questo non toglie nulla ai meriti di Sergio". Lo dice l'ex ministro Calogero Mannino in un'intervista al tempo in cui parla del congresso dc ad Agrigento del 1983 dal quale, insieme fra gli altri al fratello del nuovo capo dello stato, Piersanti Mattarella, mise fuori Vito Ciancimino. "Sergio si deve guardare dai politici. È un uomo di profondissima cultura, cosa non comune fra gli uomini politici italiani. Non mi permetterei di dargli consigli tranne uno: continui a fare quello che ha fatto finora".