"Non è la mia vittoria, è la vittoria dell'Italia e degli italiani". Il premier Matteo Renzi commenta così, alla vigilia della cerimonia di giuramento, l'elezione di Sergio Mattarella al colle. Il neo Presidente sarà "un arbitro imparziale, custode della costituzione e diventerà un punto di riferimento per tutti i cittadini italiani, anche quelli che ancora non lo conoscono bene, come lo è stato Giorgio Napolitano".
Ma soprattutto, secondo il premier, “l'elezione del capo dello stato mette il turbo e non rallenta le riforme”. Quelle riforme che da sempre sono la cifra che il premier ha voluto dare al suo governo e quelle riforme che, afferma ancora una volta l’ex sindaco di Firenze, di voler fare insieme alle opposizioni ma che è comunque pronto a portare avanti da anche da solo. “Alla camera – ha spiegato Renzi - Fi non è importante dal punto di vista numerico, ma come idea di riforme condivise. Credo che il partito dell’ex cavaliere, abbia interesse a starci ma non ha senso rimettere in discussione tutto, noi si va avanti comunque, se non vogliono andiamo avanti anche senza". "Sulla legge elettorale si ascolta tutti - ha aggiunto il premier -, ma l'Italia ha bisogno di correre e noi mettiamo il turbo".
Sul punto delle riforme Renzi ha poi voluto indirettamente rispondere a Pierluigi Bersani secondo cui il nuovo capo dello stato sarà puntiglioso nel vaglio delle riforme costituzionali. "Non è che Napolitano fosse meno rigoroso o attento, evitiamo di mettere in mezzo il capo dello stato. Le riforme vanno avanti perché servono all'Italia e agli italiani".
Il premier, parlando ai microfoni di rtl, ha quindi spiegato la scelta di Mattarella come presidente della repubblica. “È una persona straordinariamente per bene, un galantuomo". E rievocando i fatti del 2013, quando a differenza di oggi il parlamento non riuscì a trovare un candidato in grado di succedere all’ex capo dello stato, spiega: "nel 2013 il parlamento non riuscì a eleggere nessuno. Per incapacità, per polemiche, per divisioni soprattutto nel mio partito. Metà del casino lo facemmo noi".
A due anni di distanza Mattarella è stato invece eletto con quasi i due terzi dei voti, nonostante l'opposizione iniziale e la successiva divisione del centrodestra. Divisione che, ha comunque sottolineato il premier, non ha impedito all’ex primo ministro di Arcore, di riconoscere che Mattarella "è una persona assolutamente per bene".
"Grillo e Berlusconi sconfitti – conclude Renzi - è una lettura politichese" dell'elezione del presidente. "Grillo deve decidere una volta per tutte, ha mandato 150 persone in parlamento ma la gente che li ha votati vuole un cambiamento. Invece loro si sono ritirati in un angolo, stanno fermi, arroccati, stanno su una sorta di Aventino. Sono gli unici che non hanno partecipato alle consultazioni per il capo dello stato".