Mario Floris (Uds), dopo aver stigmatizzato il ritardo con il quale si è portato il provvedimento in Aula, ha evidenziato la necessità di procedere ad un esame attento di una legge così importante per la Sardegna.
«L’obiettivo della proposta è quello di costruire un’efficiente collaborazione tra regione e comuni per la gestione del servizio idrico integrato – ha detto Floris – il vero nodo della questione sono infatti le difficoltà causate finora ai territori e alle famiglie. In questi anni abbiamo assistito a una gestione “esosa” del servizio idrico che ha fatto rimpiangere le vecchie gestioni affidate ai comuni».
Floris ha poi rimarcato i dubbi e le perplessità manifestate dai rappresentanti degli enti locali sulla proposta di legge in discussione. «La Giunta – ha affermato il leader dell’UDS – affida alla proposta una missione che è una speranza: costruire una collaborazione tra regione e comuni per evitare sovrapposizioni, rendere più semplici le procedure, migliorare i servizi. Ma tutto ciò va a cozzare con la presa di posizione degli enti locali che accusano la Regione di dirigismo e denunciano l’accentramento di potere». Secondo Floris, la legge dovrebbe porsi come obiettivo la realizzazione di un servizio idrico integrato che eviti imposizioni per i comuni e tariffe esose ai cittadini “come sta avvenendo in questi giorni con richieste di cauzioni e conguagli da parte di Abbanoa”.
Il consigliere di minoranza ha quindi concluso il suo intervento invitando la Giunta ad ascoltare le istanze degli enti locali. «Si arrivi a una decisione condivisa – ha detto Floris – questo provvedimento nasce imperfetto perché a monte avrebbe dovuto avere la riforma degli enti locali».
Chiusa la discussione generale, il Presidente del Consiglio ha dato la parola all’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda per la replica. L’esponente dell’esecutivo, dopo aver ringraziato la Commissione per il lavoro svolto, ha respinto le accuse di ritardi e rivendicato l’azione della Giunta finalizzata al superamento dell’attuale sistema di gestione del servizio idrico integrato.
«Accusare la Giunta di ritardi è strumentale – ha detto Maninchedda - la legge 191 del 2009 che aveva abrogato l’autorità d’ambito non aveva proceduto ad emendare il decreto 152 del 2006 che è stato modificato solo nel novembre 2014 dallo Sblocca Italia. La legge oggi in discussione rientra nell’insieme delle iniziative della Giunta per rendere sostenibile tutto il ciclo dell’acqua».
L’assessore ha ricordato l’azione dell’esecutivo sui bacini, che ha consentito di sostenere un contenzioso con Enel davanti al Tribunale delle acque, e il risanamento di Abbanoa che ha portato il tribunale a recedere dalla richiesta di fallimento visto il miglioramento dei conti e dell’efficienza della società.
Maninchedda ha poi chiarito l’obiettivo della legge: costruire un sistema che porti a un miglioramento dei servizi. «Questa legge mette in luce una grande ipocrisia sulle gestioni passate – ha detto l’assessore – la verità è che molte amministrazioni hanno costruito impianti inadeguati, oggi diventati fatiscenti, sui quali la Regione deve intervenire». Maninchedda ha poi difeso la linea della Giunta di assegnare alla Regione il compito realizzare le connessioni e finanziare le infrastrutture senza scaricare i costi sulle tariffe idriche. «Noi vogliamo arrivare ad un miglioramento del sistema e uscire poi dalla partita – ha concluso Maninchedda – i conflitti istituzionali sono inutili e non fanno altro che generare debito».
Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato. Il presidente ha poi sospeso la seduta e ha annunciato che gli emendamenti potranno essere presentati fino alle 15,30 e che i lavori riprenderanno alle 16.