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Mozione di Michele Azara (Sardegna Vera) e colleghi per assumere iniziative da parte del Governo regionale per arginare incensante chiusura di negozi.

Porre un freno all’incessante chiusura delle piccole attività commerciali, dei negozi di vicinato, che sta cambiando l’identità ed il vivere quotidiano nelle nostre realtà urbane, è l’obiettivo da perseguire senza ulteriori ritardi, secondo la mozione  sulla  “necessità di assumere iniziative al fine di arginare l’incessante moria dei piccoli negozi  ed il dissolversi del tradizionale tessuto commerciale delle città e paesi della Sardegna”, presentata in Consiglio Regionale  da Michele Azara, Gaetano Ledda, Efisio Arbau e Mondo Perra, gruppo Sardegna Vera.

“Lo strapotere della grande distribuzione, la crescita esponenziale delle grandi strutture, avvenuta, di fatto, senza regole certe e senza alcun contrappeso a favore dei piccoli negozi ha riproposto la biblica sfida fra Davide e Golia, però con un esile Davide senza fionda e sassi contro un gigantesco Golia con elmo e corazza”.

“Non può esistere libera concorrenza fra soggetti che non concorrono ad armi pari e con regole certe, altrimenti è gioco al massacro” Michele Azara, ritiene che occorre intervenire subito con misure che inneschino un’inversione di rotta, creare un argine alla incessante scomparsa delle botteghe, dei negozi di vicinato, della piccola e media distribuzione che ha dato un volto e un’identità alle nostre strade e quartieri, che hanno fatto parte del nostro vivere quotidiano.

“Il decreto Monti del 2011”, continua il consigliere sassarese, “sotto l’egida della più totale liberalizzazione, ha invece assestato un ulteriore duro colpo ai piccoli commercianti, che con infinite difficoltà tentano di superare le durissime sfide quotidiane rappresentate dalla drammatica crisi economica e acuite dalla insostenibile concorrenza della grande distribuzione”.

Inoltre, si legge nella mozione,   una così totale ed indiscriminata deregolamentazione non trova riscontro negli altri Paesi dell’Unione Europea, che prevedono una limitazione più o meno ampia  delle aperture delle attività commerciali;  si registra anzi una rinnovata tendenza a disposizioni maggiormente restrittive come accaduto in Ungheria,  il cui Parlamento ha approvato il 16 dicembre scorso una misura che impone la chiusura domenicale dei  maggiori negozi e dei supermercati, in gran parte controllati da grandi catene straniere.

“Tenere aperto la domenica e durante le festività comporta dei costi elevatissimi, che non sono assolutamente sostenibili dalle piccole/medie imprese commerciali, spesso a conduzione unifamiliare, che tradizionalmente hanno contribuito a  migliorare la qualità della vita e garantito servizi spesso insostituibili nei nostri centri storici e nei piccoli paesi; d’altronde lo spopolamento e la desertificazione urbana sono fenomeni che vanno di pari passo, in un concatenarsi di causa ed effetto, con la scomparsa delle botteghe e dei negozi di vicinato.”

Pertanto il gruppo Sardegna Vera chiede al Presidente Pigliaru e all’Assessore Morandi di attivarsi per riportare alla Regione le competenze in materia di commercio e nel contempo “avviare un tavolo di concertazione regionale che comprenda gli Enti Locali, i rappresentanti dei consumatori, le confederazioni dei commercianti, le organizzazioni sindacali, al fine di predisporre misure condivise per arginare le criticità del settore commerciale e favorire quel ricambio generazionale, fondamentale per la ripresa del settore del piccolo commercio e per tutelare l’identità delle nostre realtà urbane”.  Red

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