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Italicum, Renzi: “No a ricatti della minoranza. Domani nuovo vertice, poi il voto”.

"Sull'Italicum discutiamo pure, ma entro 48 ore dobbiamo chiudere ". Il premier Matteo Renzi lo dice all'assemblea dei senatori Pd, alla vigilia del voto dell'Aula di Palazzo Madama sulla legge elettorale. E alla minoranza fa questa offerta: altre 24 ore, per evitare rotture. Un nuovo incontro domani alle 12 e poi il voto al Senato nel pomeriggio. Il nodo è quello dei capilista bloccati, assolutamente non graditi alla minoranza dem.
A Miguel Gotor - esponente della minoranza vicino a Pierluigi Bersani che ha promosso un emendamento per eliminare i capilista bloccati - il premier dice: "Caro Gotor, le tue parole di oggi contro di me sono ingiuste e ingenerose. Non si può usare un gruppo minoritario come un partito nel partito".

Poi, un avvertimento esplicito di Renzi alla minoranza interna: "Sia chiaro: io cerco accordi con tutti fino all'ultimo, ma non sono sotto ricatto di nessuno". Gotor si era espresso così sul premier e sulla legge elettorale: "Renzi ha concesso tutto a tutti, a Forza Italia, ad Alfano, ai piccoli partiti ma ha ignorato la posizione di un terzo dei senatori Pd. Insomma ha fatto il giro delle sette chiese e non si è mai fermato alla parrocchia del Pd di cui dovrebbe essere il curato..." La minoranza chiede dunque l'eliminazione dei capilista bloccati dai collegi, ma su questo, per ora, non sembrano esserci larghi margini di manovra. E il premier lo dice in maniera abbastanza chiara: "Adesso dobbiamo decidere e chiudere la legge elettorale sennò c'è il Consultellum (il procellum rivisto dalla sentenza della Corte Costituzionale)".

"Capisco molte delle osservazioni che si fanno - prosegue il premier ma sono otto anni che si parla di legge elettorale senza decidere". Così, il premier vuole blindare il testo dell'Italicum che sta per essere votato dall'Aula di Palazzo Madama. Un testo che - rispetto a quello licenziato dalla Camera - è stato oggetto di un nuovo accordo con Forza Italia e Silvio Berlusconi, in una sorta di "tagliando" al Patto del Nazareno. Qualche apertura alla minoranza c'è e nelle prossime ore si comprenderà se e come possa evolvere verso una soluzione condivisa.

"In questa settimana e nella prossima si incontreranno tutti gli altri partiti" in vista del voto per l'elezione del presidente della Repubblica. Lo dice il premier Matteo Renzi ai senatori dem, confermando la rotta tracciata. "Farò una proposta" di candidatura "all'assemblea dei grandi elettori, mercoledì o giovedì, prima dell'inizio delle votazioni (previsto il 29 gennaio alle 15)".