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Abolizione Regioni a Statuto speciale, Dedoni (Riformatori sardi): la Sardegna resterà autonoma e non ci sono Rossi o Renzi che tengano

“La Sardegna è e intende restare una Regione a statuto speciale e non saranno certo le esternazioni sui social network del presidente di una Regione a statuto ordinario, dettate dal desiderio di mostrarsi in linea con i vertici del suo partito e probabilmente anche da una buona dose di invidia, a cambiare le cose”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando il post pubblicato oggi su Facebook dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, secondo cui sarebbe necessaria l’abolizione delle Regioni a statuto speciale.

“Che il Partito Democratico sia contrario all’esistenza delle Regioni autonome, ci avevano già pensato esponenti ben più importanti di Rossi, su tutti il premier Renzi, a farcelo sapere”, prosegue Dedoni. “Sono però convinto che di questo, ai sardi, importi ben poco. Le ragioni dell’Autonomia sono ancora fondate e anzi lo sono oggi più che mai, mentre non regge la tesi secondo cui si possono realizzare risparmi nella spesa pubblica riducendo il sistema istituzionale e, di fatto, la democrazia.

Nei nostri confronti, lo Stato è sempre più pronto a prendere e sempre meno disponibile a dare, come dimostra lo scellerato accordo Paci-Padoan sulle entrate fiscali e sul patto di stabilità imposto dal Governo alla Giunta regionale targata Pd, quindi non si può certo dire che il funzionamento della Regione Sardegna gravi sulle casse dello Stato italiano, quanto semmai il contrario. Come direbbe il suo adorato leader, Rossi stia sereno: quando la Toscana avrà le stesse ragioni storiche, geografiche e sociali che fanno della Sardegna una Regione a statuto speciale, anche l’ente da lui presieduto, previo il necessario iter di revisione della Costituzione italiana, potrà aspirare a diventarlo. Fino ad allora, può stare certo che, per noi sardi, non ci saranno Rossi o Renzi che tengano: siamo autonomi e lo resteremo”.

“Sarebbe semmai interessante sapere qual è, al riguardo, la posizione del Pd isolano e come la dirigenza locale intende porsi nei confronti di quella nazionale, sempre più vogliosa di decretare la fine dell’Autonomia”, conclude il capogruppo. “Comprendiamo l’imbarazzo in cui i democratici sardi devono trovarsi, ma è ora di uscire dalle comode ambiguità e di assumersi delle responsabilità al cospetto dei cittadini”. Com