Press "Enter" to skip to content

Attilio Dedoni (Riformatori): consulta dell’emigrazione, da Giunta regionale scarso interesse per i sardi all’estero

“Prendiamo atto che la Giunta regionale si è finalmente decisa, seppure con nove mesi di ritardo, a insediare la Consulta regionale per l’emigrazione, ma le politiche del centrosinistra per i sardi emigrati nella Penisola e all’estero sembrano ancora essere limitate agli annunci e ai finti impegni destinati a restare confinati sulla carta. Insomma, all’aria fritta”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando la seduta di insediamento della Consulta per l’emigrazione che si è tenuta stamani a Cagliari.

“Ancora una volta”, prosegue Dedoni, “dall’esecutivo si è assistito alla consueta tiritera mandata giù a memoria sull’imminente presentazione di un disegno di legge per la riforma della rete dei circoli e sul riconoscimento del loro ruolo, oltre che nel mantenimento dei rapporti con i nostri corregionali residenti fuori Sardegna, nella promozione dell’immagine dell’Isola e delle sue eccellenze, in particolare quelle dell’artigianato e dell’agroalimentare, oltre che della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Intanto, si sorvola su quanto i rappresentanti degli emigrati hanno denunciato anche oggi: i circoli, dopo aver dovuto anticipare per un anno le risorse necessarie per la gestione delle sedi, stanno chiudendo a causa dell’esiguità dei fondi stanziati dalla Regione e dei ritardi nella loro erogazione, e i precedenti appelli rivolti alla Giunta sono caduti nel vuoto. Senza contare che, durante l’esame dell’assestamento di bilancio, la maggioranza ha respinto gli emendamenti presentati dall’opposizione per incrementare gli stanziamenti e scongiurare la chiusura di decine di circoli in tutto il mondo”.

“La verità è che il centrosinistra non ha alcun progetto per i circoli degli emigrati, perché evidentemente non crede nell’utilità di avere centinaia di ‘sedi di rappresentanza’ della Sardegna sparse nei cinque continenti”, conclude il capogruppo. “Non è tanto o solo un fatto di ingratitudine nei confronti dei tanti sardi che, nel corso dei decenni, hanno contribuito con le loro rimesse a tenere in piedi la fragile economia isolana, ma anche una drammatica mancanza di idee su come promuovere il ‘sistema Sardegna’ nel mondo”. Com