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A Ragusa trovato morto bimbo di 8 anni scomparso. Per saperne di più si attende l’autopsia

Sono ancora avvolte nel mistero la scomparsa e la morte del piccolo Andrea. Il bambino ieri mattina è stato accompagnato a scuola dalla mamma, ma non è mai entrato in classe. Il suo corpo è stato ritrovato in serata in un canalone di cemento, profondo due metri e mezzo, che costeggia un vecchio mulino abbandonato di Santa Croce di Camerina (Ragusa) a quattro chilometri dall'istituto scolastico. E per ora gli inquirenti della Procura di Ragusa non escludono nessuna ipotesi, neanche quella della pedofilia, ma "dobbiamo attendere domani", sottolineano.

Oggi, per chiarire la causa del decesso, sarà "disposta l'autopsia sul corpo del bambino, così come richiesto dalla Procura di Ragusa" e tra poco sarà effettuato un nuovo sopralluogo sul luogo del ritrovamento per ricercare elementi utili.

È stata la mamma del piccolo Andrea, una casalinga di 25 anni, a lanciare l'allarme ieri pomeriggio. Alla fine dell'orario scolastico è andata a riprendere il figlio a scuola, ma non lo ha trovato. I bidelli, le maestre e i compagni di classe della terza elementare non lo avevano visto entrare, nonostante la madre lo avesse accompagnato, lasciandolo a 10 metri dall'ingresso della scuola.

La donna, non trovando il figlio, è andata dai carabinieri per denunciarne la scomparsa. Il padre, 30 anni, lavora come autotrasportatore, e per non farlo preoccupare, è stato informato alcune ore dopo, nella speranza di trovare il ragazzino, come alcune altre poche volte era accaduto.
È quindi scattata una gigantesca ricerca del bambino, che ha coinvolto investigatori, ma anche volontari, Protezione civile, conoscenti. "Tutto il paese lo ha cercato", ha detto il sindaco, Franca Iurato. I carabinieri hanno controllato anche le immagini del sistema di videosorveglianza della scuola, ma Andrea non è stato inquadrato da alcuna parte. Eppure alcuni vigili urbani ricordano bene di averlo visto assieme alla madre e salutarla vicino l'istituto.

A trovare il corpo senza vita, poco prima delle 17, è stato un cacciatore uscito di casa sollecitato dalla moglie a partecipare alle ricerche. "Mi sono affacciato su un canalone tra le canne - ha ricostruito emotivamente provato Orazio Fidone - e ho visto il cadavere. Ho gridato prima a squarciagola e poi ho telefonato ai carabinieri: erano le 16,55. Nel frattempo è arrivata un'auto della polizia. Se avessi potuto dargli la mia vita - ha detto, affranto - lo avrei fatto". Sul posto è arrivato il personale del 118, ma il piccolo era già morto. La polizia scientifica e il medico legale hanno eseguito i primi rilievi. Mentre la squadra mobile della Questura ha avviato le indagini dopo il ritrovamento.

Il buio e la posizione del corpo del bambino, che aveva il viso 'schiacciato' sulla base, rendono difficili dare risposte sulla causa del decesso. Indossava tutti i vestiti ed erano asciutti: un paio di jeans, calze rosse, scarpe blu, una maglietta bianca e un giubbotto marrone. Non sono state trovate tracce di sangue o segni di violenza evidenti.

Gli investigatori attendono ora le risposte degli esami del medico legame ma intanto "le Forze dell'ordine raccomandano a tutti i cittadini di fornire eventuali dettagli utili per la prosecuzione delle indagini mediante segnalazioni, anche anonime, ai numeri d'emergenza 112 e 113 o recandosi presso un qualunque ufficio di Polizia". Chi indaga è convinto che il piccolo sia morto nel canale per la raccolta dell'acqua piovana dove è stato trovato.