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Terrore a Gerusalemme. Attacco in Sinagoga con asce e coltelli, almeno quattro morti

La polizia israeliana ha rivisto al ribasso il bilancio provvisorio dell'attacco avvenuto questa mattina a una sinagoga di Gerusalemme nel sobborgo di Har Nof su Agasi street. Le vittime sono quattro, inclusi i due terroristi provenienti da Gerusalemme est, e otto feriti, di cui quattro gravi. Inizialmente fonti di stampa israeliane avevano parlato di cinque morti e nove feriti. I due terroristi sono entrati nella sinagoga con armi da fuoco e asce e coltelli hanno ucciso almeno due fedeli prima di essere a loro volta eliminati dalla sicurezza.

Hamas ha rivendicato l'attacco spiegando che si tratta della risposta alla tensione sulla Spianata delle Moschee e all'uccisione - un suicidio secondo la polizia israeliana - ieri dell'autista di autobus palestinese di una ditta israeliana. L'uomo, 32 anni e padre di due bambini, si chiamava Yusuf Hasan al Ramuni, ed era residente nel quartiere di Ras al Amud, sul Monte degli Ulivi, a Gerusalemme Est. È stato trovato morto impiccato nella notte tra domenica e lunedi nella zona industriale di Har Hotzvim, a Gerusalemme Ovest ma la famiglia ritiente sia stato ucciso. A stretto giro arriva la risposta del premier israeliano Netanyahu che parla di "attacco crudele" dovuto a un continuo incitamento e promette "reagiremo con mano pesante". Anche il segretario di Stato americano, John Kerry, condanna l'attacco e chiede ai leader palestinesi di fermare l'incitamento alla violenza.

Questo di oggi è solo l'ultimo in ordine di tempo di una serie di attacchi che hanno visto - come non succedeva da tempo - Gerusalemme come teatro. La tensione è alta da quanto Marwan Barghouti, leader di Tanzim (braccio armato di Fatah), che sconta 5 ergastoli nelle prigioni israeliane, ha invocato la III intifada dopo quella del 1987 e del 2000.

Il 22 ottobre un palestinese uomo alla guida di un'auto ha investito un gruppo di pedoni a una fermata del tram a Gerusalemme, uccidendo una neonata di tre mesi ed una donna. L'attentatore, il 21enne Abdelrahman Shaludi ucciso dai poliziotti mentre tentava di fuggire a piedi.

Il 5 novembre un altro attentato con un auto contro la folla: muore un agente di polizia e vengono ferite 13 persone. L'uomo che al volante è stato identificato come Ibrahim al Akri, 48enne membro della Jihad islamica, ed è stato ucciso dagli agenti. L'attentato era avvenuto poche ore dopo i nuovi scontri tra palestinesi e agenti di polizia sulla Spianata delle Moschee che avevano portato a una breve chiusura dell'area.

Il 16 novembre nuovo attacco all'arma bianca contro un israeliano a Gerusalemme. Un uomo è stato accoltellato alla schiena ed è stato ricoverato in ospedale. La polizia indaga su "un giovane arabo, sui 32 anni, che poi è fuggito". Il fatto è avvenuto vicino alla Porta di Damasco, il principale ingresso alla città vecchia.

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