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Maltempo, un morto nel Cremonese. A Milano Lambro ancora alto, in Piemonte laghi osservati speciali

Si aggrava il bilancio dell’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia. Un 36enne è annegato a Moscazzano, nel Cremonese: stava cercando di aprire una chiusa ed è caduto in acqua. Nelle zone alluvionate il sole è comunque tornato a far capolino tra le nubi. È solo una tregua in attesa di una nuova perturbazione, ma il miglioramento delle condizioni meteo sta facilitando le operazioni dei soccorritori e permetterà al livello di fiumi e laghi di abbassarsi un po’. Nella notte intanto i disagi maggiori si sono concentrati in Lombardia, tra Milano, Monza e Varese.

Al Nordovest le precipitazioni si sono via via attenuate nel corso della notte, ma nel Cremonese c’è stata un’altra vittima. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo di un giardiniere e manutentore di chiuse 36enne, Armando Vagni, nei pressi di un mulino invaso dall’acqua a Moscazzano. Stando a una prima ricostruzione, l'uomo stava aprendo una chiusa per far defluire l'acqua da una roggia, è caduto ed è morto annegato. La tragedia è accaduta nei pressi di un ristorante. L'uomo si trovava con altre persone, che hanno dato l'allarme quando è sparito dalla loro vista dopo essere caduto in acqua.

La Lombardia è una delle regioni che hanno sperimentato i maggiori disagi. Milano ieri ha vissuto l’ennesima emergenza per le piene del Seveso e del Lambro. Il Seveso, dopo aver allagato alcune zone della città, è tornato nel suo alveo. Il Lambro, che è esondato anche nel Monzese, rimane a livelli elevati, con il parco Lambro sott’acqua e problemi in alcune aree limitrofe. Per oggi nella zona più colpita (la zona 9, nel nord della città) è stata decisa la chiusura delle scuole e il Comune ha invitato a limitare al minimo l’uso dell’auto privata.

Nel Varesotto, dove è esondato il Lago Maggiore, non ci sono stati ulteriori danni. Nella notte una frana a Cernobbio (Como) ha sfiorato una casa e un’auto, senza però fare feriti. Allagamenti avvenuti ieri sera degli impianti di Melzo Scalo hanno rallentato la circolazione dei treni sulla tratta Milano-Brescia.

In Piemonte restano difficoltà a Verbania e nelle altre località sul Lago Maggiore. Critica anche la situazione sul Lago d’Orta, dove il paese più colpito dai danni del maltempo è Pella, nel Novarese. Ieri una frana ad Alzo di Pella si è abbattuta su una abitazione, senza conseguenze drammatiche. Tuttavia una cinquantina di persone hanno passato la notte fuori casa, da parenti o in albergo. Non lontano da Ivrea un masso è invece caduto su una strada provinciale, isolando il paese di Robordone, dove vivono una trentina di famiglie.

Sotto osservazione anche il livello del Po. In diverse località tra il Piacentino e il Mantovano è stato superato il livello 2 e nelle prime ore di domani sarà possibile il superamento del livello 3. In Emilia, a Piacenza, a causa del pericolo di esondazione del torrente Riello, è stato chiuso un tratto della Tangenziale sud in entrambe le direzioni.

In Liguria è cessato lo stato di allerta, anche se rimane il problema delle frane. Continuano le operazioni dei soccorritori a Chiavari e nelle altre aree alluvionate. A Genova, dopo i numerosi smottamenti avvenuti ieri e nei giorni scorsi, questa notte si è avuta una frana in Val Polcevera, in via Domenico Carli. Uno smottamento è stato segnalato in mattinata in località Monte Guano. Parchi e cimiteri sono chiusi in considerazione dello stato del terreno.

Rovesci e temporali sono ancora presenti soprattutto al Centrosud, ma con il passare delle ore diventeranno sempre più sporadici. Domani le condizioni meteo saranno discrete su tutto il Paese, con qualche annuvolamento ma senza fenomeni di rilievo. Dalla serata però arriverà una nuova intensa perturbazione, che sabato porterà nuove piogge, soprattutto al Nord, sulla Sardegna e sulle regioni tirreniche del Centro.

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