Una donna impiccata trovata morta nella vasca da bagno, tre bimbi accoltellati e tanto sangue. Questa tremenda scena se la sono trovata davanti gli uomini del 118 che hanno trovato nel primo pomeriggio i cadaveri di una donna e dei suoi figli in un appartamento di Roma, in via Carlo Felice 69, quartiere di San Giovanni. Una terza bambina, di 4 anni, è sopravvissuta e si trova in ospedale in gravi condizioni. Le vittime sono tutte di nazionalità marocchina
Il marito della donna è stato rintracciato in ospedale San Giovanni dove si trova dalla scorsa notte. L'uomo, un manovale di 43 anni, si è presentato nel cuore della notte al pronto soccorso con un taglio all'addome. Ai medici ha riferito di essersi ferito nel corso di un tentativo di rapina avvenuto sotto casa. La sua versione è ora all'esame degli investigatori della squadra mobile della capitale.
Secondo quanto accertato dagli agenti della squadra mobile di Roma, non è escluso che nella serata di ieri, nel corso di una lite, la donna di 42 anni abbia accoltellato il marito all'addome e l'uomo sia poi uscito di casa per presentarsi in ospedale. Probabilmente la donna - Khadia Fatkani - ha proseguito la violenza uccidendo i due bambini a colpi di mannaia e ferendo gravemente la terza figlia per poi togliersi la vita. Il medico legale intervenuto sul posto avrebbe accertato che la donna si è uccisa nella vasca da bagno impiccandosi. Khadia Fatkani si sarebbe legata al collo una cinta che con il peso avrebbe provocato una profonda ferita al collo e poi avrebbe ceduto: per questo motivo il corpo è stato trovato all'interno della vasca da bagno con una ferita alla gola.
A scoprire i corpi è stato un vicino che ha visto la porta socchiusa e ha allertato il 118. Il cadavere della donna è stato trovato in bagno, quelli dei due bambini morti - un maschi e una femmina di nove e tre anni - in un'altra stanza. La terza figlia, che è sopravvissuta, sta subendo un intervento chirurgico all'ospedale San Giovanni dove stanno cercando di salvarle la vita. Tutti bambini hanno ferite di arma da taglio sul corpo. Nell'appartamento gli agenti della polizia scientifica hanno sequestrato due mannaie
La tragedia è avvenuta in un palazzo occupato da circa dieci anni da famiglie di immigrati. Al piano terra dell'edificio, la cui facciata è semicoperta da una impalcatura, si affacciano i locali del centro sociale occupato Sans Papiers. La famiglia viveva al quarto piano, secondo quanto riferito da altri occupanti che si trovano ora all'esterno dell'edificio. Tra loro sudamericani, nordafricani, immigrati dall'est Europa. Secondo la testimonianza di una donna, la famiglia occupava l'edificio da diversi anni.





