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Ebola, primo caso sospetto in Brasile. Un altro a Cipro Nord

Primo caso sospetto di ebola in Brasile. Le autorità dello stato meridionale del Paranà lo hanno segnalato al ministero della Salute. Secondo il sito Estadao, il paziente è rientrato da poco da Conakry, capitale della Guinea ed è stato trasferito in un ospedale specializzato per la conferma della diagnosi. Il responsabile per la vigilanza sulle epidemie del ministero della Salute, Jarbas Barbosa, ha confermato il primo probabile caso di ebola sul territorio nazionale.

Anche dalla parte settentrionale dell'isola di Cipro sotto occupazione militare turca arriva la notizia di un primo caso sospetto di ebola. Lo riferisce il giornale turco-cipriota Chavantis (Notizie) secondo cui il paziente è uno studente di 26 anni originario del Togo. Il giovane avrebbe in un primo tempo avuto una forte febbre e per questo motivo era stato ricoverato in una clinica di Famagosta ma i sanitari hanno preferito per precauzione trasferirlo nel reparto malattie infettive dell'ospedale di Nicosia Nord dove è stato posto in quarantena. Tra qualche giorno, secondo il giornale, si conosceranno i risultati delle analisi cliniche per la conferma o meno della diagnosi.

Ieri il capo dei Centri di controllo e prevenzione delle malattie Usa, Thomas Frieden, ha detto: "La guerra all'ebola sarà lunga", perché l'epidemia in Africa è la peggiore sin dai tempi dell'Aids, all'inizio degli anni '80. "Nei trent'anni che lavoro nel settore della sanità pubblica l'unica cosa paragonabile è stato l'Aids", ha detto Frieden, aggiungendo che "dobbiamo lavorare ora, per far sì che questo non sia il prossimo Aids del mondo".

E mentre la comunità internazionale si organizza in maniera sempre più concreta, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon esorta a far presto, perché "i casi di contagio del virus stanno crescendo in maniera esponenziale, e per questo serve un'assistenza di 20 volte superiore a quella attuale".

Parlando a una tavola rotonda a Washington, organizzata dalla Banca Mondiale, Ban Ki-moon ha affermato: "Per l'emergenza ebola ci sono cinque priorità: fermare l'epidemia, curare le persone infette, fornire i servizi essenziali, salvaguardare la stabilità e evitare nuovi focolai nei Paesi non colpiti".

Usa toni pesanti anche il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim: "Ebola ha un impatto potenzialmente catastrofico, in gioco c'è il futuro dell'Africa. Il virus - ha detto ancora Kim - ha già avuto un profondo impatto su milioni di persone in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Molte attività hanno chiuso, le compagnie aeree cancellano voli e gli scambi commerciali si sono ridotti. Le stime di crescita sono state tagliate significativemente''.

Intanto i dati dell'epidemia sono sempre più allarmanti. "Dal dicembre 2013, quando l'epidemia è iniziata, alla data dell'8 ottobre sono riportati dall'Oms 8.011 casi probabili, confermati e sospetti, e 3.877 decessi, con un tasso di letalità del 46% nei Paesi dell'Africa occidentale", ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenendo in Aula al Senato.
Dalla Spagna intanto arriva la notizia che sono peggiorate le condizioni di Teresa Romero, l'infermiera ausiliare di 44 anni positiva, come ha fatto sapere l'ospedale Carlos III-La Paz dove è ricoverata.

Un terzo paziente affetto da ebola, invece, è arrivato in Germania, nella città di Lipsia, dove sarà sottoposto alle cure nell'ospedale specializzato St. Georg. Si tratta di un operatore dell'Onu atterrato all'aeroporto di Lipsia-Halle, in condizioni di massima sicurezza.