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Lavori Consiglio Sardegna – Seduta statutaria del Consiglio, l’Aula approva un ordine del giorno unitario contro la soppressione della sezione staccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari. (4)

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha illustrato l’interpellanza n. 50 in tema di gestione delle Aziende sanitarie regionale ed ha contestato indebite ingerenze del governo regionale nell’attività di gestione delle Asl di competenza dei direttori generali. Al centro delle critiche del consigliere Tedde la delibera 28/17 approvata dalla Giunta lo scorso 17 luglio che ha imposto ai direttori delle Asl la sospensione dell’efficacia degli atti aziendali e di non adottare atti eccedenti l’ordinaria amministrazione in difetto di preventiva valutazione da parte dell’assessorato all’Igiene e Sanità.

Per Marco Tedde, tale provvedimento contraddice quanto contenuto nelle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Pigliaru, in ordine alla necessità di scongiurare commistioni tra poteri di indirizzo e programmatori e compiti di gestione, per proteggere il servizio sanitario regionale da indebite pressioni ed ingerenze politiche. L’esponente della minoranza ha concluso l’illustrazione dell’interpellanza chiedendo alla Giunta il ritiro della deliberazione 28/17.

L’assessore alla Sanità, Luigi Arru, ha ribadito la correttezza dell’operato dell’esecutivo regionale e, dopo aver elencato le norme statali e regionali, ha ribadito l’efficacia e l’opportunità della deliberazione dello scorso luglio, con particolare riferimento alla necessità di contenere i costi del sistema sanitario e procedere con le necessarie iniziative per la razionalizzazione dei posti letto e l’individuazione dei così detti “standard” di costo e di qualità dei servizi.

«La deliberazione dello scorso 17 luglio – ha proseguito l’assessore Arru – è in linea con funzioni di governo attribuite dalla normativa nazionale e regionale». Il rappresentante dell’esecutivo ha concluso annunciando che il 30 settembre 2014, la Giunta ha approvato la costituzione di un comitato permanente di monitoraggio delle attività di gestione delle Asl in Sardegna.

Il consigliere Marco Tedde si è quindi dichiarato insoddisfatto della risposta articolata dall’assessore Luigi Arru ed ha ribadito le critiche alla deliberazione dello scorso luglio insieme con i pericoli di commistioni e condizionamenti politici verso i direttori delle aziende sanitarie. Tedde ha poi definito la costituzione di un comitato permanente di valutazione per le Asl «un preoccupante messaggio non perfettamente rettilineo verso i direttori generali».

Il presidente Ganau ha quindi deciso di procedere alla discussione congiunta dell’interpellanza n. 57/A (Arbau e più) e la mozione n.76 (Tedde e più) sul rischio chiusura della sezione staccata di Sassari della Corte-

Efisio Arbau, capogruppo di “Sardegna Vera”, illustrando l’interpellanza, ha definito una “sciagura” la paventata soppressione della sede giudiziaria della Corte d’Appello nel Nord Sardegna. «Alcuni territori dell’Isola, come la provincia di Nuoro, sono già fortemente penalizzati – ha detto Arbau – il rischio è che si arrivi a un caso di giustizia negata». Secondo il consigliere regionale, la situazione della Sardegna “per condizioni geografiche e alto tasso di criminalità in alcuni territori” merita un’attenzione particolare da parte dello Stato: «E’ necessario che la Giunta – ha concluso Arbau -  intervenga presso il Governo per sollecitare scelte diverse».

Sullo stesso argomento è poi intervenuto Marco Tedde (Forza Italia) che ha invece illustrato la mozione firmata da tutti i gruppi d’opposizione.  «La sezione distaccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari  – ha ricordato Tedde – venne istituita nel ‘92 grazie alle sollecitazioni provenienti dai rappresentanti politici e istituzionali del Nord Sardegna. Nel 2011 gli ispettori del Ministero della Giustizia, riconoscendo le particolari condizioni della Sardegna, auspicarono l’istituzione di una Corte d’Appello autonoma a Sassari. Oggi si va in una direzione diversa.

i tratta di tagli lineari. C’è da temere in modo forte la chiusura della sezione. Noi puntiamo all’autonomia mentre il Ministero punta alla soppressione. Se questo accadesse si verificherebbe un arretramento dello Stato in alcuni territori dell’Isola». Tedde ha quindi sollecitato l’apertura di un tavolo istituzionale con la partecipazione di tutti i parlamentari sardi per impedire la soppressione della sede di Sassari. Dal consigliere azzurro, infine, anche la richiesta alla Giunta di intervenire con urgenza presso il Ministero della Giustizia «per rappresentare le ragioni che stanno alla base della richiesta di autonomia per la sezione staccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari.

Il presidente Ganau ha dato la parola al consigliere del Pd, Salvatore Demontis, il quale si è detto favorevole sia alla mozione Tedde sia all’interpellanza Arbau sulla soppressione della sezione staccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari. Demontis ha affermato di non vedere alcun vantaggio economico, ma soltanto svantaggi: il reperimento dei locali con l’eventuale onere della locazione, i costi dei trasferimenti del personale e dei detenuti, e un sicuro blocco delle attività. Demontis ha evidenziato i notevoli disagi che ci sarebbero anche dalla chiusura del Tribunale dei minori e del Tribunale di sorveglianza e ha infine esortato l’Aula a fare fronte comune e approvare un ordine del giorno unitario.

Per il consigliere del Centro Democratico, Annamaria Busia, è arrivato il momento che il presidente Pigliaru e tutto il Consiglio regionale si occupino della giustizia in Sardegna. «Non è pensabile – ha affermato -  che la sezione di Sassari venga portata a Cagliari». Una decisione scellerata secondo l’esponente della maggioranza che ha sollecitato il presidente a chiedere conto al governo centrale di questa decisione, come di quella di portare in Sardegna un numero consistente di detenuti sottoposti al 41 bis, ossia al “carcere duro” per i delitti più gravi tra cui mafia, terrorismo e sequestri di persona.  «La popolazione detenuta sarda è in crescente aumento, ma anche qualitativamente molto pericolosa e comporterà un aumento di lavoro per il Tribunale di sorveglianza», portando a un collasso del sistema. «Dichiaro il mio voto a favore – ha concluso Busia - ma chiedo anche che sia l’occasione per ridiscutere il sistema giustizia in Sardegna».  Favorevole alla mozione anche Peppino Pinna (Udc), il quale ha evidenziato come non ci sarebbe alcun risparmio, ma soltanto enormi costi legati ai trasferimenti dei detenuti e del personale. Pinna ha anche ricordato che la legge prevede che le diverse sedi della Corte d’Appello non devono essere distanti più di 150 chilometri e tra Sassari e Cagliari la distanza è superiore.

Il consigliere Daniele Cocco (Sel) ha detto di condividere le considerazioni dei consiglieri che lo hanno preceduto per ragioni evidenti che sarebbe perfino inutile ripetere. Non è sopportabile, ha sostenuto, “che la cosiddetta spending review incida sulla legalità; da troppo tempo assistiamo in Sardegna ad uno stillicidio di provvedimenti che riguardano tribunali, caserme, presidi dello Stato”. Il consigliere di Sel ha infine auspicato un ordine del giorno unitario del Consiglio condiviso da tutte le forze politiche, “in modo che il presidente Pigliaru possa rappresentare al meglio le istanze Sardegna in materia di diritti costituzionali e civili”.

A nome della Giunta, il presidente Pigliaru ha manifestato apprezzamento per i contenuti esposti nell’interpellanza. Davanti ai tagli lineari, ha ribadito, “abbiamo sempre una forte percezione di iniquità, come per il carcere Macomer dove i tagli sbagliati hanno indotto il Ministero ad una retromarcia”. Quelli del Consiglio, ha continuato il presidente della Regione, “sono argomenti molto ragionevoli, non solo per 220 chilometri fra Sassari e Cagliari che sarebbero comunque tanti se avessimo treni normali, in realtà sono più di 600 se consideriamo gli attuali tempi di percorrenza; mentre da Milano è possibile raggiungere Roma in poco più di 2 ore, da i tempi sono il triplo”. Sostenere una politica di tagli lineari, secondo Pigliaru, “significa quindi essere ciechi rispetto alla Sardegna, per questo siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere che la chiusura della sezione staccata della Corte d’Appello di Sassari sarebbe un probabile disastro per la giustizia nella nostra Regione”. Siamo il Paese che ha il grande problema di non riuscire ad attrarre investimenti dall’estero proprio a causa dell’inefficienza del nostro sistema giudiziario – ha concluso il presidente – ed è evidente che non possiamo sostenere costi molto più alti proprio per la giustizia; anche per questo è auspicabile un ordine del giorno di tutto il Consiglio, che certamente renderà più forte la nostra azione.

Il consigliere Efisio Arbau (Sardegna Vera) è intervenuto per annunciare la sua rinuncia alla replica.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha espresso il suo apprezzamento per i precedenti interventi dei consiglieri a cominciare da quelli della maggioranza, aggiungendo che, in effetti, la sua mozione intendeva sollecitare il voto unanime di tutto il Consiglio. Tedde ha poi fornito alcuni dati numerici, qualitativi e quantitativi, che a suo giudizio confermano d al là di ogni interpretazione la necessità di mantenere a Sassari una sezione della Corte d’Appello. “A Cagliari sono in organico 21 magistrati e a Sassari 11 ma, nonostante questa differenza, la sezione di Sassari ha altissimi indici di produttività; gli uffici di Sassari hanno definito 184 fascicoli rispetto ai 174 di Cagliari, ed i fascicoli iscritti sono 200 a Sassari e 144 a Cagliari, Sassari ha un bacino di oltre 650.000 abitanti che rappresenta la maggioranza in Sardegna: sono numeri che segnalano una grande efficienza che merita riconoscimento”. Avviandosi alla conclusione, l’esponente di Forza Italia ha invitato il presidente della Regione ad attivare proficui contatti con i magistrati sassaresi che hanno individuato una sorta di emendamento da trasferire ai parlamentari che, a breve, dovranno votare il progetto di riforma della giustizia.

Il presidente Ganau ha comunicato che la votazione dell’ordine del giorno unitario del Consiglio in materia di giustizia sarà posticipata alla fine della mattinata, al termine della discussione della mozione sulla compagnia Meridiana. (segue). Com