È stata affidata ad una donna che vive poco lontano dal suo appartamento la bambina di 11 anni che, come hanno scoperto i suoi insegnanti, viveva da sola. Lasciata a casa dalla madre che era costretta, per poter lavorare, a dover lasciare la Sardegna, ma affidata in realtà alle cure di alcune amiche e vicine di casa della donna.
Ora la donna è tornata in Sardegna, ma non può più vedere la figlia come racconta ad un quotidiano della penisola. Infatti, gli assistenti sociali del Comune di Sestu, alla periferia di Cagliari, l’accusano infatti di aver abbandonato la bambina. E per questo l’hanno affidata ad una ragazza che abita nello stesso quartiere.
La piccola ancora non sa cosa è successo, ed è convinta che la mamma sia ancora via per poter lavorare: "Le ho detto 'Stai tranquilla, lo sai che io prima o poi risolvo tutti i problemi'".
E la storia di questa madre è la storia di una donna immigrata, abbandonata dal compagno, che deve trovare il modo per poter garantire un futuro in primis alla figlia. Una storia di difficoltà al limite della povertà, ma non una storia di abbandono.
"Ho affrontato la miseria e mi sono salvata - racconta la madre - non mi arrenderò neanche stavolta. Non posso permettere che portino via mia figlia. Non mi possono considerare una madre irresponsabile solo perché sono andata a lavorare qualche giorno lontano dalla Sardegna".
Il caso sta diventando anche diplomatico, la madre della piccola è dell Ucraina e si è rivolta all'ambasciata del suo paese per chiedere aiuto.
"Perché hanno portato via la mia piccola? Perché mi impediscono di vivere con lei? Perché hanno fatto tutto di nascosto? Mi avevano detto che l’affidamento temporaneo sarebbe durato fino al mio ritorno in Sardegna e invece posso solo salutare mia figlia cinque minuti al giorno, come fossi una carcerata. Di cosa mi accusano? Di essere andata a lavorare per assicurarle il pranzo e la cena?".
A scoprire come viveva la bambina erano stati i suoi insegnati, insospettiti dal fatto che nessuno andasse mai a prenderla all'uscita di scuola, le avevano domandato come mai fosse sempre sola e con un escamotage avevano scoperto la verità. Lei, innocentemente, aveva spiegato che la mamma era spesso fuori, a Milano, per lavoro.
Subito è partita la segnalazione ai Servizi sociali e un decreto di affidamento è stato emesso in poche ore. La notizia ha fatto discutere l’Italia e quello che sembrava il dramma di una bambina privata di cure e affetto si è rivelato essere un’altra cosa. Perché la madre non aveva lasciato in realtà la piccola in balia di se stessa, ma l’aveva affidata a un’amica. La bambina infatti passava le giornate con le amiche della madre, ma pretendeva di tornare a casa a dormire da sola, insieme al suo cane.
"Se avessi trovato qualcosa a Sestu o dintorni non sarei andata in giro per l’Italia - racconta la madre -. Perché la legge e gli assistenti sociali si sono ricordati di me solo adesso? Perché non c’era nessuna legge per me quando chiedevo aiuto per dare da mangiare alla bambina? È normale portino via mia figlia e me lo dicano al telefono? Io sono forte e combatterò, ma se questo fosse successo a una donna debole ora forse si sarebbe già lanciata nel vuoto".