La crescita, nel secondo trimestre, è a doppia cifra in tutta Italia. E non è una buona notizia perchè si tratta dei fallimenti aziendali. "Stiamo vivendo - commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved - una fase molto delicata per il sistema delle Pmi italiane: la nuova recessione sta spingendo fuori dal mercato anche imprese che avevano superato con successo la prima fase della crisi e che stanno pagando il conto sia al credit crunch sia a una domanda da troppo tempo stagnante".
Fallimenti: +14,3% Lo scrive l'ultimo rapporto del Cerved, la società quotata specializzata nell'analisi del rischio di credito: i fallimenti sono aumentati del 14,3% se si fa il confronto con lo stesso periodo del 2013. Se invece si guarda al primo semestre l'incremento è del 10,5%, più basso ma comunque il peggiore dall'inizio della serie storica, nel 2001.
I numeri Sono 4.241 le aziende che hanno dovuto dichiarare il fallimento. Un dato che riguarda tutta la Penisola ad eccezione del Nord Est, dove i default sono quasi un terzo: cresciuti sì, ma del 5,5%, bel al di sotto della media nazionale, i numeri migliori d'Italia.
Crollano le domande di concordato in bianco I recenti correttivi legislativi hanno fatto crollare le domande di concordato in bianco (-52%) e diminuire i concordati comprensivi di piano (-12,3%). In riduzione anche le liquidazioni che, con un calo del 10,3% tra gennaio e giugno, segnano un'inversione di tendenza a livello semestrale dopo un lungo periodo di incremento.