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Contratti, la prima volta di Polizia e militari: “Sciopero generale”. Renzi: “Non cedo ai ricatti”

"Per la prima volta nella storia della repubblica siamo costretti a proclamare lo sciopero generale". E' durissimo il comunicato dei sindacati di polizia e del Cocer - rappresentanza unitaria del personale dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza - che annuncia la mobilitazione contro il "blocco" al rinnovo dei contratti per i lavoratori statali, annunciato dal ministro della Pa Marianna Madia.

Se il governo andrà avanti su questa linea, scrivono le organizzazioni di polizia e forze militari "chiederemo le dimissioni di tutti i Capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi Ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale".

Ferma la replica del presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti". Da ambienti di Palazzo Chigi, il ragionamento del premier filtra così: "Volentieri apriamo un tavolo di discussione con le forze di sicurezza che sono fondamentali per la vita dell'Italia. Tuttavia, siamo l'unico Paese che ha cinque forze di polizia... Se vogliono discutere siamo pronti a farlo, ma su tutto".

Non solo i lavoratori della sicurezza, ma tutti i lavoratori della pubblica amministrazione sono sul piede di guerra. Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni parla di "un atto senza precedenti in Europa".

Il blocco - secondo il leader cislino - "non è giusto, non è una misura che rilancia l'economia e per tanto, il sindacato è pronto ad opporsi". Sulla stessa lunghezza d'onda la Cgil: "il Governo Renzi pensa di umiliare ulteriormente i dipendenti pubblici allora la nostra risposta non potrà essere che la mobilitazione".

Queste, le parole di Rossana Dettori, segretario generale Fp-Cgil, che giudica "intollerabile" il blocco della contrattazione.  La Cgil comunica di aver calcolato in 600 Euro, la perdita media che registreranno gli statali per il mancato aumento nel 2015. Il blocco degli adeguamenti contrattuali è cominciato nel 2010.

I sindacati fanno notare come da allora, in termini di mancati introiti, gli statali abbiano "già perso 4.200 Euro". Il blocco dovrebbe essere prorogato di un anno in sede di legge di stabilità.

Il governo non alimenta aspettative che non può mantenere" "In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono".

Il ministro della PA Marianna Madia aveva usato queste parole per annunciare che i contratti dei lavoratori pubblici non avrebbero subito alcun aumento.  Per alcuni dipendenti pubblici, però, il ministro conferma il bonus Irpef di 80 Euro "In un momento di crisi guardiamo a chi ha più bisogno" (il bonus viene corrisposto agli statali che percepiscono uno stipendio non superiore ai 1.500 Euro al mese).

"Per il comparto delle forze di polizia ci sarà un surplus di attenzione, un'attenzione massima perché è un comparto sensibile e ci metteremo una maggiore attenzione poiché riconosciamo una specificità a questo comparto". Questa la replica del ministro Madia che - in confronto con il leader della Uil Angeletti - precisa "Tutto quello che facciamo, lo finanziamo con la spending review, non aggiungiamo un euro di tasse". "Tra le priorità - conclude Madia -  c'è quella di dare una boccata d'ossigeno a chi guadagna di meno".

"L'annuncio di uno sciopero delle forze di polizia è il segno clamoroso di una disattenzione senza precedenti verso il comparto sicurezza-difesa, al quale si chiede molto e nulla si dà". Con questa parole, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri commenta l'annuncio delle forze di sicurezza.

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