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Inchiesta Mose: la Camera dà il via libera all’arresto di Giancarlo Galan

La Camera ha autorizzato, a scrutinio segreto, l'arresto di Giancarlo Galan nell'ambito dell'inchiesta Mose. 395 i deputati che hanno votato a favore dell'arresto del deputato di Forza Italia ed ex governatore del Veneto, 138 i contrari e 2 gli astenuti. Nel corso delle dichiarazioni di voto, Pd, M5S, Lega Nord, Scelta civica, Sel, Per l'Italia e Led si erano espressi a favore dell'arresto. Contro la richiesta di arresto, invece, Forza Italia, Ncd, Psi e Maie.
Legali: chiederemo arresti domiciliari Antonio Franchini, legale di Galan insieme a Niccolò Ghedini, ha fatto sapere che presenteranno la richiesta per ottenere gli arresti domiciliari per l'ex ministro, attualmente in ospedale ad Este.

Il via libera è arrivato dopo il no alla richiesta di rinviare per la terza volta il voto. L'aula della Camera ha respinto con 289 voti di differenza la proroga richiesta da Forza Italia. Galan aveva in extremis tentato di giocare la carta del rinvio con una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini: aveva chiesto di poter essere presente in aula per spiegare perché ritiene che contro di lui esista un fumus persecutionis.

Il collega di Forza Italia Daniele Capezzone definisce la votazione alla camera "un'altra pagina triste" e ne spiega così le motivazioni: "Il combinato disposto tra l'uso eccessivo della custodia cautelare e il dilagare del processo mediatico produce un vero e proprio azzeramento del diritto alla difesa, riducendolo a un vuoto simulacro, a una forma svuotata di qualunque sostanza".

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