"Agire con forza contro gli obiettivi terroristici a Gaza", questa la nuova posizione del governo israeliano. Il premier Benyamin Netanyahu addossa a Hamas e alla Jihad islamica la responsabilità di aver respinto la proposta egiziana per il cessate il fuoco. La tregua proposta ieri dall'Egitto è stata immediatamente rifiutata da Hamas, che oggi ha lanciato altri razzi da Gaza. Israele invece aveva annunciato di aver raccolto l'appello, ma poi l'aviazione militare è tornata in azione. Il portavoce militare di Israele ha precisato di aver ripreso le operazioni dopo sei ore "di attacchi unilaterali" di Hamas che ha sparato "47 razzi". Il ministro degli esteri israeliano, Avigdor Lieberman, ha poi commentato: "Israele vada fino in fondo.
Dobbiamo mettere termine alla operazione quando Tzahal (le forze armate israeliane) avrà il controllo della striscia di Gaza". Intanto fonti palestinesi hanno riferito di attacchi da parte dalle forze dell'aviazione israeliana nel centro della Striscia di Gaza e nella zona orientale della città di Gaza.
Netanyahu aveva avvertito: "Se il fuoco continuerà inaspriremo le nostre operazioni, col sostegno di elementi responsabili nella comunità internazionale". Hamas intanto ha chiuso il valico di Erez, che collega la Striscia di Gaza a Israele. Il risultato immediato è che una ventina di palestinesi che stavano per entrare nello Stato per un ricovero in ospedale non hanno potuto farlo. "Il confine è stato chiuso a causa dei bombardamenti israeliani", ha detto un funzionario del movimento, mentre un secondo ha sottolineato la necessità di "garanzie internazionali che il passaggio non venga bombardato".
In mattinata un razzo del Movimento Islamico di Resistenza ha colpito un condominio ad Ashadod. Mentre sirene di allarme risuonano a sud di Haifa, nella zona di Zichron Yaakov e Benyamina. Il presidente dell'Anp Abu Mazen - che aveva già invitato le parti alla mediazione - sarà domani a Il Cairo per incontrare il capo di Stato egiziano, Abdel Fattah al-Sisi per esaminare "gli ultimi sviluppi della situazione" a Gaza "alla luce dell'iniziativa egiziana" per un cessate il fuoco.
Sulla proposta egiziana in nottata Hamas aveva espresso il suo rifiuto anche per l'assenza di un accordo su Gaza. Un dirigente del movimento su un giornale indipendente egiziano avrebbe inoltre detto che la proposta non sarebbe stata esaminata né con la fazione al potere a Gaza né con il movimento del Jihad islamico. Il dirigente, Ezzat el Rashk, viene citato dal sito del quotidiano El Masry el Youm per sostenere dunque che i palestinesi sarebbero stati "colti di sorpresa" dall'iniziativa egiziana.
Dopo un'altra nottata di raid, sale ancora il bilancio dei morti. Sono 194 i palestinesi rimasti uccisi a Gaza nei combattimenti con Israele. I feriti sono stimati in 1400 circa. Nuovi razzi sono stati sparati nella notte verso il territorio israeliano dal Sinai egiziano, dal Libano e dalla Siria. L'attacco più grave è stato diretto verso la città turistica israeliana di Eilat, sul mar Rosso, dove sono esplosi tre razzi che hanno ferito tre persone, mentre altre 20 venti sono in stato di shock. Dal Libano due razzi sono stati sparati verso la Galilea occidentale e dalla Siria altri due razzi sono stati lanciati verso il Golan.
M.O., cessate fuoco a Gaza, sì di Israele. Hamas chiude valico di Erez. 194 morti in 8 giorni
Israele ha deposto le armi, ma resta in allerta pronto a "rispondere con forza" in caso di nuovi razzi dalla Palestina. Il Consiglio di difesa del governo di Tel Aviv, infatti, ha deciso di accettare la proposta dell'Egitto di un cessate il fuoco, nonostante la chiusura di Hamas. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che già ieri aveva accolto positivamente l'iniziativa egiziana. Le nuove direttive sono state già trasmesse all'esercito.
Muro invece dal movimento islamista che - dopo aver rigettato la tregua nella notte minacciando un inasprimento delle tensioni - in mattinata ha chiuso il transito fra Gaza ed Israele attraverso il valico di Erez. Una misura che riguarda anche i giornalisti stranieri e i malati palestinesi che progettavano di sottoporsi a cure in Israele.
Israele tende la mano ma avverte che "risponderà con forza" se continueranno ad arrivare razzi dalla Palestina. "'Restiamo comunque in stato di allerta, e di massima preparazione sia difensiva che offensiva - fa sapere un portavoce militare - Se l'organizzazione terroristica di Hamas sparerà contro Israele, reagiremo''.
Intanto Abu Mazen, il presidente dell'Anp, ha lanciato un appello "a tutte le parti" affinché assecondino gli sforzi egiziani, nell'intento di risparmiare ulteriori vittime al popolo palestinese e "nel supremo interesse nazionale". Parole dirette al braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, che nel rigettare il cessate il fuoco ha minacciato di "inasprire" ulteriormente il conflitto con Israele.
Dopo un'altra nottata di raid, sale ancora il bilancio dei morti. Sono 194 i palestinesi rimasti uccisi a Gaza nei combattimenti con Israele. I feriti sono stimati in 1400 circa. Nuovi razzi sono stati sparati nella notte verso il territorio israeliano dal Sinai egiziano, dal Libano e dalla Siria. L'attacco più grave è stato diretto verso la città turistica israeliana di Eilat, sul mar Rosso, dove sono esplosi tre razzi che hanno ferito tre persone, mentre altre 20 venti sono in stato di shock. Dal Libano due razzi sono stati sparati verso la Galilea occidentale e dalla Siria altri due razzi sono stati lanciati verso il Golan





