Al via il Consiglio europeo in Belgio, ad Ypres, per i capi di Stato e di Governo dell'Unione. Due giorni di incontri in cui si cerca l'intesa sul tema della flessibilità. E si va verso la nomina di Juncker alla presidenza della Commissione. Dalla riunione di domani è atteso l'ok, ma il vertice si apre con un clima teso, vista la forte opposizione a Juncker manifestata dal Regno Unito.
"David Cameron ha chiesto che si vada al voto su Juncker. I Trattati richiedono che ci sia una maggioranza qualificata e dal mio punto di vista non è un dramma" se si andrà al voto per la scelta del presidente della Commissione europea da proporre al Parlamento. Così Angela Merkel arrivando al prevertice del Ppe.
A poche ore dall'inizio del vertice Ue in Belgio, girano indiscrezioni sulla bozza che sarà sottoposta a capi di Stato e governo. Il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy dovrebbe proporre un documento, la cosiddetta "agenda Van Rompuy" per i prossimi cinque anni in cui si sollecita a "fare buon uso della flessibilità intrinseca delle regole esistenti del patto di stabilità" per "aumentare gli investimenti, creare più e migliori posti di lavoro e incoraggiare le riforme per la competitività".
Sarebbe questo il documento di programmazione strategica per il prossimo quinquennio che verrà discusso nella prima sessione dei lavori del Consiglio europeo, a Ypres. "Grazie agli sforzi degli Stati", si legge ancora nell'ultima versione del testo, "la correzione degli squilibri macroeconomici ha fatto progressi e le finanze pubbliche continuano a migliorare. Il Consiglio europeo accoglie con favore l'abrogazione della procedura per deficit eccessivo per molti Paesi".
Attenzione nella bozza anche alle "cause alla radice dei flussi irregolari", una parte "essenziale" nella politica dell'Unione. "Le politiche migratorie devono diventare una parte integrante più forte della politica estera e di sviluppo dell'Unione" - si prosegue - attraverso un potenziamento dell'Approccio globale alla migrazione e mobilità". L'agenda Van Rompuy prevede anche "gestire i flussi migratori" con "solidarietà e un'equa condivisione delle responsabilità".
Quanto all'Italia, il premier Renzi ha parlato chiaro: l' "Italia non ha qualcosa da portare a casa contro gli altri o a differenza degli altri" Paesi, ha detto il premier. Ma "bisogna prendere atto del messaggio molto chiaro arrivato dalle elezioni europee" e "pensare alle famiglie". Non solo: "Lavorare tutti insieme per la crescita".