Annamaria Franzoni uscirà dal carcere: lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Bologna che ha accolto la richiesta di detenzione domiciliare avanzata dai legali della donna. Franzoni dovrebbe uscire già oggi per trascorrere i domiciliari nella sua casa di Ripoli (Bologna). I giudici però hanno proibito alla donna di mettere piede a Cogne dove fu commesso l'omicidio del figlio. Il provvedimento dei giudici della sorveglianza è immediatamente esecutivo quindi la donna uscirà quanto prima dal carcere della Dozza di Bologna dopo le formalità burocratiche del caso.
Il collegio ha sciolto la riserva dopo l'udienza di martedì, dove era stata discussa la perizia psichiatrica del prof. Augusto Balloni, nella quale si esclude il rischio di recidiva di figlicidio per la donna. L'ordinanza, inoltre, rileva la capacità genitoriale intatta di Franzoni. I giudici rimandano infatti a due provvedimenti del tribunale per i Minorenni, che hanno confermato la capacità della donna.
Nella perizia, redatta dal professor Balloni (perito del tribunale) si parlava di una residuale pericolosità sociale (non specifica ma generica) che può comunque essere contenuta grazie all'apporto della famiglia e con una terapia psichiatrica di sostegno.
Annamaria Franzoni sta scontando una condanna a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, a Cogne, nel 2002. Da sei era in carcere. Alcuni mesi fa era stata ammessa al lavoro esterno in una cooperativa sociale di una parrocchia della città e aveva anche usufruito di permessi per tornare nella casa sull'Appennino bolognese dove vivono il marito e i due figli.
"Siamo felici", commenta Paola Savio, l'avvocato di Annamaria Franzoni. "Sí, ho sentito Annamaria. È felice", aggiunge il legale, spiegando che Franzoni non è ancora uscita dal carcere di Bologna e che ci sono "pratiche burocratiche da svolgere".
"Non credo che sbaglierà più. Sono cambiate le condizioni: i bambini sono cresciuti, non ha più quella vita dura che spiega tante cose, non c'è più la solitudine di Cogne, ora i famigliari le sono vicini". Così l'ex procuratore capo di Aosta, Maria Del Savio Bonaudo, ha commentato la concessione della detenzione domiciliare ad Annamaria Franzoni.
"Non credo che i giudici abbiano tenuto in considerazione le nostre volontà, ma la decisione di vietarle il ritorno a Cogne di certo non ci dispiace. L'importante era che non venisse a scontare il resto della pena quassù" - ha detto il sindaco di Cogne, Franco Allera - "Per noi è una vicenda chiusa, e prima la dimentichiamo e meglio è".