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Riforme, Renzi al vertice Pd-M5S: “Democratellum non dà governabilità”

C'è anche il premier Matteo Renzi all'incontro con il Movimento 5 Stelle sul tema della legge elettorale e delle riforme. "Siamo molto felici di poter ragionare e confrontarci insieme - ha detto il Presidente del Consiglio - se c'è un modo di trovare un punto d'incontro sulla legge elettorale ne siamo felici, perché le regole si scrivono insieme e lo diciamo fin dal primo momento".  Accanto al premier e segretario del Pd Debora Serracchiani, vice-segretario del partito, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza e l'eurodeputata Alessandra Moretti.

La delegazione M5S a Montecitorio è invece composta dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio,dai capigruppo di Camera e Senato Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella e il deputato Danilo Toninelli.

Ad aprire il confronto il vicepresidente della Camera Di Maio che ha sottolineato "siamo a questo incontro con spirito di responsabilità". Poi dice"Non è una proposta a scatola chiusa ma crediamo abbia tanti valori anche perchè sottoposta al vaglio dei cittadini. Non abbiamo intenzione di andare avanti all'infinito, pensiamo sia una legge molto valida e pensiamo si debba fare".

Poi la parola al deputato pentastellato Danilo Toninelli che ha presentato la proposta di legge dei M5S, il "Democratellum". "Abbiamo paura che possa capitare con l'Italicum quello che è capitato col Porcellum: pensiamo che Italia non si possa permettere una crisi istituzionale di otto anni come è capitato col Porcellum" ha detto.

Dopo aver ascoltato le proposte M5S prende la parola il premier: la proposta del M5S, che chiama "Toninellum" è "molto interessante sotto tanti aspetti ma gravemente deficitario sotto il profilo della governabilità". In sostanza con la proposta elettorale del M5S "non si ottiene la maggioranza".  Ed aggiunge "La sera delle elezioni si deve sapere chi ha vinto ed eventualmente siamo pronti a introdurre il ballottaggio". Seppur dicendosi felice dell'incontro non manca di ricordare che "Il 14 dicembre abbiamo lanciato la proposta di estendere la discussione sulla legge elettorale a tutti i partiti con un hashtag. La reazione di allora fu un altro hashtag che non vi dico perché in questo orario non si può. Il nome con cui Grillo liquidò l'hashtag non lo dico".

Uno scambio serrato quello tra il premier e i deputati Di Maio e Toninelli. Secondo il Pd il Democratellum oltre all'ingovernabilità ha anche un altro difetto "A mio giudizio il vostro sistema ha il rischio di essere oggetto di voto di scambio come le preferenze. Ma voi, oltre a questo, date al partito politico la possibilità di allearsi con chi vuole il giorno dopo. Mentre il nostro sistema costringe a dire prima con chi ci si allea, con il vostro sistema si attribuisce al gruppo il potere di decidere gli alleati". Ribadendo che "Per noi è prioritaria la governabilità, poi le preferenze" il premier ironizza sul modello proposto dai cinquestelle " il sistema 'Toninellum' io lo definisco complicatellum o grande fratellum".

Per quanto riguarda le preferenze per il Pd non c'è problema. "Non pensate che abbiamo paura. Lo diciamo con serenità, non per far polemica ma in modo costruttivo" ed il premier ha sottolineato che il primo degli eletti M5S nel Nord Est ha preso 30 mila voti, Alessandra Moretti 230 mila. "Per l'Italia è più conveniente avere la governabilità. E' assolutamente fondamentale che chi vince le elezioni il giorno dopo governi".

a governabilità è un valore, ma va "meritata". Luigi Di Maio risponde così alle obiezioni del premier Matteo Renzi sulla proposta grillina: "Non vogliamo assolutamente il muro contro muro, ma chi vince deve meritarselo". Il vicepresidente M5S alla Camera poi propone "Rivediamoci fra tre o quattro giorni per valutare i punti di caduta e fare una legge elettorale insieme''.

l premier si dice disponibile ad un nuovo incontro "Ma io vi proporrei di arrivarci con le idee chiare. Il M5S è disponibile o meno a studiare un correttivo che consenta a chi vince di governare? Noi riteniamo che il "Toninellum" non garantisca questo". E nell'auspicare un accordo sulla legge elettorale "Mai più inciuci e mai più larghe intese: per rispetto dei cittadini. Sembra strano che lo diciamo noi, in un contesto di larghe intese, anche se poi si sono rimpicciolite".

Poco prima dell'incontro sul blog di Beppe Grillo il M5S scrive "Vogliamo lavorare in maniera seria ed efficace per essere, nella definizione della legge elettorale, un interlocutore politico che rappresenta milioni di italiani. Non avete più scuse"

Incontro Pd-M5S. Sul web insulti contro la Boschi: “Meglio se faceva la pornostar”

L'incontro tra i Cinquestelle e i Democratici - previsto per oggi alle 14,30 alla Camera in streaming - non nasce nel clima più adatto. Alla vigilia del vertice sulla legge elettorale, i parlamentari del M5S attaccano il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi sul blog di Beppe Grillo: "Il recente testo del ministro Boschi costruisce un Senato di nominati - si legge - a cui solo come contentino al popolo, si toglie l'immunità per rendere più passabile la porcata. Noi abbiamo rigettato in toto la sconcia proposta, con il semplice emendamento 6.5: 'sopprimere l'articolo".

La nota continua: "Il M5S da sempre è contrario all'immunità dei parlamentari, e da anni promuove il 'Parlamento pulito'". Mentre il Pd sembra fermo a non voler cedere sulla questione preferenze. Il premier Matteo Renzi non ha ancora deciso se parteciperà all'incontro; per il Pd attesi i vice segretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini con i capigruppo Roberto Speranza e Luigi Zanda; per il M5s ci sarà il vice presidente dei 5s alla Camera Luigi Di Maio, i due capigruppo Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarellaoltre a Danilo Toninelli. Probabile assente Beppe Grillo.

"Meglio se faceva la pornostar"; "Bella fuori ma putrefatta dentro". Insulti sessisti di questo genere sono apparsi ieri sulla pagina Facebook di Beppe Grillo indirizzati al ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, scatenando i commenti questa volta di difesa da parte di altri visitatori, ma anche la reazione di solidarietà e vicinanza da parte di politici e parlamentari.

Subito dunque nei confronti del ministro è arrivata la solidarietà bipartisan. Un passo avanti viene fatto dal democratico Stefano Pedica, che si chiede: ''Dopo gli insulti sessisti piovuti sulla pagina Facebook di Grillo contro il ministro Boschi, ha ancora senso l'incontro di domani con i cinquestelle sulle riforme?''.