È stato fermato con l'accusa di triplice omicidio Carlo Lissi, 31 anni. Il sospetto è che sia stato proprio lui ad uccidere la moglie Cristina Omes e i suoi due figli, Giulia e Gabriele di 4 anni e 20 mesi, nella villa di famiglia a Motta Visconti, nel Milanese. Il provvedimento è stato disposto nella notte dai Carabinieri del Comando provinciale di Milano, dopo un lungo interrogatorio. In mattinata, invece, nella villa di via Ungaretti è previso un nuovo sopralluogo dei Ris di Parma, il terzo nel luogo dell'omicidio. Le ricerche si concentrano sull'arma del delitto, il coltello con cui le vittime sarebbero state sgozzate, che non è ancora stato ritrovato.
Lissi, che ha dato l'allarme poco dopo le 2 di mattina di domenica, ha raccontato di aver trovato i tre corpi senza vita rientrando in casa dopo la partita Italia- Inghilterra, vista in casa di amici. Una ricostruzione che non ha convinto gli inquirenti che ieri hanno ascoltato anche amici e vicini. Il sospetto è che tra i due ci fossero gravi tensioni.
La coppia sposata da sei anni viveva, con i bambini, in una zona residenziale di Motta Visconti. Cristina Omes, originaria del paese, lavorava come impiegata presso le assicurazioni Sai. Una donna impegnata, raccontano i residenti, che avrebbe da sempre dato il suo sostegno alle attività dell'oratorio.
È possibile che ci sia stato anche un tentativo iniziale di depistare le indagini, per distrarre gli investigatori dalla pista familiare per quella della rapina sanguinosa. Durante i primi sopralluoghi, infatti, la cassaforte è stata trovata aperta, con piccole somme di denaro mancanti. Ma sulla porta d’ingresso non risulta alcun segno di effrazione.