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Eseguite oggi 5 ordinanze di custodia cautelare a Nurri per associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio, la persona e in materia di armi.

Questa mattina, sin dalle prime luci dell’alba, 70 Carabinieri appartenenti alla Compagnia di Isili, allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna ed al suo Nucleo Cinofili, nonché al Nucleo Artificieri di Cagliari, supportati  dall’Elinucleo di  Elmas, hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.i.p. del Tribunale di Cagliari per il reato di associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio - tra cui una rapina ai danni di un anziano- , in materia di armi e contro la persona.
Le misure cautelari sono state emesse nei confronti di Alessandro Murgia, 26 anni, allevatore, pregiudicato, Gianni Murgia, di 39, allevatore, pregiudicato, Alessio Murgia, di 23, allevatore, pregiudicato, Giuseppe Murgia, di 23, allevatore, pregiudicato e Mauro Pitzalis, di 23 anni, operaio, pregiudicato, tutti di Nurri.

Gli arresti di oggi sono il frutto di una complessa, articolata e prolungata attività investigativa condotta dal Norm della Compagnia di Isili, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, Gilberto Ganassi, che ha avuto inizio nel gennaio del 2011 e che si è protratta fino al giugno dello stesso anno. Le investigazioni hanno consentito di individuare un sodalizio criminale fortemente radicato sul territorio del paese che vi spadroneggiava commettendovi reati di particolare gravità.

Tra i fatti di maggiore rilievo e che hanno destato un forte allarme nella comunità residente, si segnala la tentata rapina ai danni di un anziano del luogo per sottrargli le armi da lui regolarmente detenute, episodio nel quale questi era stato brutalmente picchiato, legato, imbavagliato e lasciato a terra sanguinante. I malviventi hanno poi desistito dal loro intento soltanto perché, fortunatamente, nelle vicinanze dell’abitazione della vittima sono transitate delle persone che sono accorse in aiuto dell’anziana vittima, che si lamentava a voce alta del dolore che i malviventi gli avevano causato.

Il pensionato era stato già oggetto di un furto di armi da parte degli arrestati circa un mese prima. Il furto - in quella circostanza - non era riuscito grazie ai Carabinieri della Compagnia di Isili che avevano ritrovato la cassaforte occultata in un’abitazione adiacente disabitata presso cui i malfattori l’avevano lasciata in attesa di un successivo recupero. In seguito l’anziano, esasperato dagli episodi di cui era stato vittima, aveva deciso di farsi giustizia da sé tentando di uccidere una persona da lui ritenuta responsabile dei fatti ma che è risultato esserne completamente estraneo.

Altri fatti indicativi dell’indole delinquenziale e violenta del gruppo nonché del loro modo spavaldo e senza scrupoli di agire, sono emersi durante le indagini, in particolare nel mese di gennaio 2011 alcuni componenti del gruppo, dopo aver avuto un alterco per futili motivi con alcuni giovani di Orroli, non hanno esitato a munirsi di armi e ritornare dalle persone con cui avevano litigato per minacciarli nella pubblica via con un fucile seminando il panico fra i presenti. Poi nel mese di maggio 2011, Mauro Pitzalis, dopo aver avuto un litigio con la sua ex fidanzata ritenuta la causa dell’interruzione della loro relazione sentimentale per intrattenerne una con un altro ragazzo, si era accordato con altri componenti del gruppo per organizzare un eclatante gesto intimidatorio nei confronti della giovane. Infatti, di notte, in concorso con Alessio Murgia nonché con la complicità dei restanti componenti del gruppo, avevano esploso quattro colpi di fucile con due armi differenti contro un’abitazione ritenuta - erroneamente - essere quella della ragazza, danneggiando un’autovettura lì parcheggiata ed il balcone.

Il gruppo inoltre aveva rubato un cavallo pregiato, di razza anglo-arabo-sardo, non per introdurlo nel mondo delle corse clandestine ma, piuttosto, per ucciderlo, macellarlo e mangiarlo.

Nel corso delle indagini i militari, a seguito di prolungate osservazioni e pedinamenti nonché dopo numerose perquisizioni, hanno trovato e, quindi sequestrato, diverse armi illegalmente detenute, munizionamento vario e materiale per il travisamento che hanno fornito un ulteriore riscontro all’impianto accusatorio nonché evidenziato l’elevato spessore criminale del gruppo.

Lo stesso provvedimento cautelare contesta – senza prevedere provvedimenti cautelari nei loro confronti -  a due giovani di Orroli, di essere stati testimoni dell’episodio di minacce aggravate ma di aver omesso di fornire indicazioni utili agli inquirenti per la ricostruzione dei fatti.